Musica

Coronavirus, Lavezzi: «La Siae perde circa 30 milioni al mese»

Il mondo della musica, dello spettacolo in generale, «sta vivendo un momento di grande crisi. Sta soffrendo il maggior danno»: lo ha affermato Mario Lavezzi, Presidente del Consiglio di Sorveglianza della Siae

Il mondo della musica, dello spettacolo in generale, “sta vivendo un momento di grande crisi. Sta soffrendo il maggior danno”. Lo ha affermato Mario Lavezzi, Presidente del Consiglio di Sorveglianza della Siae. “Il lavoro e’ il motore del paese- ha detto all’agenzia Dire- ma lo e’ anche quello di chi fa lo spettacolo. La musica in questo momento e’ di grande supporto morale e fa compagnia a tutti quelli che stanno vivendo questo momento. In tutte le espressioni: dalla radio al web, alla tv, e’ di grande conforto. Detto questo, con la Siae abbiamo raccolto firme per creare una giornata che sia una festa, per i camici bianchi, di tutta la filiera. Da quelli che lavorano sulle ambulanze agli infermieri, e via discorrendo. Sono stati eroici. Fino ad ora sono gia’ stati raccolti 500 nomi”.

Il maggior introito per gli autori “oltre ai concerti– ha proseguito Lavezzi– e’ rappresentato dalla musica dal vivo e dall’esecuzione pubblica, quindi parliamo di piano bar, della musica d’ambiente nei bar. In questo momento sono tutti fermi. La Siae perde attualmente 30 milioni al mese di raccolta di diritti d’autore, a fine anno saranno circa 260 milioni”.

Lavezzi ha anche ricordato che gli autori “sono categorie non riconosciute giuridicamente. Quindi non abbiamo la possibilita’ di farci una cassa previdenziale. Noi abbiamo stilato come federazione autori, di cui io sono segretario, un codice deontologico”.

Questo stop e “un danno incalcolabile, ci sono agenzie teatrali che dovranno chiudere per forza. Il ministro Franceschini trovera’ delle risorse, per tutti. Ma non si sa come venirne fuori”. Continua Lavezzi: “Io lo dico a tutti i miei colleghi, risparmiate perche’ l’anno prossimo saranno lacrime e sangue. Con Mogol e il direttore generale Gaetano Blandini cerchiamo di trovare pezze attraverso la copia privata. Dal fondo di solidarieta’ verranno presi circa 370mila euro per darli agli autori che sono piu’ in difficolta’. C’e’ gente che non ha neanche di che mangiare. Stiamo andando a raschiare il barile”.

Il ‘Campusband Musica & Matematica 4’, progetto ideato da Mogol, Mario Lavezzi e Franco Mussida, promotori del progetto, vera e propria guida per i giovani talenti con la passione per la musica e per lo studio, potrebbe essere rinviato al prossimo autunno o al 2021, per colpa del coronavirus. Intanto, il giorno limite (30 maggio) per l’iscrizione, quindi della consegna dei lavori, e’ stato rinviato alla data da definirsi.

“È stata posticipata la consegna delle opere- racconta Mario Lavezzi all’agenzia Dire- Vediamo se c’e’ la possibilita’ di fare la finale, limitatamente per quello che vediamo per gli assembramenti. Dovrebbe essere all’interno della rassegna dell’Estate Sforzesca, che il Comune di Milano da anni fa, dal 15 giugno al 15 settembre”. Proprio il Comune da’ il patrocinio, “noi siamo andati sempre li’ a fare la finale, usufruendo di quello che il Comune mette a disposizione, lo spazio bellissimo, il palco, la strumentazione tecnica, il servizio d’ordine. Sono cose che costano parecchio- spiega ancora all’agenzia Dire, media partner del progetto con Diregiovani.it- Siae sostiene il progetto”.

Come nasce il Campusband?

“Mi e’ venuto in mente di chiedere alla Siae di dare la possibilita’ a quei gruppi, interpreti, e cantautori, che sono studenti. Fare una finale senza pubblico? Ma come si fa? Una delle peculiarita’ e’ offrire una giuria di esperti, anche la possibilita’ di votare a quindici persone, scelte tra il pubblico presente. Senza pubblico, dovremmo scegliere tra 15 persone, potrebbero dirci ‘come l’avete fatto?’”. Quindi l’evento potrebbe essere “spostato a settembre o al prossimo anno“.

Anche quest’anno il vincitore assoluto avra’ diritto ad un contratto con un’etichetta discografica per la pubblicazione del brano inedito e della cover, realizzando il videoclip del brano inedito; due borse di studio, delle quali una per ogni vincitore delle categorie che non si sono aggiudicate il premio assoluto.
Una commissione di esperti selezionera’ 12 finalisti (4 della categoria ‘Band’, 4 della categoria ‘Cantautori’ e 4 della categoria ‘Interpreti’) che si esibiranno dal vivo alla finale del concorso che si svolgera’ all’interno della rassegna Estate Sforzesca in scena al Castello Sforzesco di Milano. ‘Campusband Musica e Matematica’ e’ un concorso sostenuto da SIAE – Societa’ Italiana degli Autori ed Editori, Organizzato dalla Onlus ‘La partita del cuore – Umanita’ senza confini’, con il patrocinio del Comune di Milano e media partner Radio Zeta, Corriere della Sera-ViviMilano e l’agenzia di stampa Dire- Diregiovani.

Una vita che “busso’” e che gli diede “opportunita’”, dalla collaborazione Mogol e Battisti alla conoscenza di Loredana Berte’. Senza dimenticare l’approdo ai Camaleonti, dopo un passaggio nel gruppo studentesco dei ‘Trappers’. Mario Lavezzi, storico cantautore, produttore e discografico, per i suoi settant’anni ha voluto raccontare la sua storia, la sua vita, le frequentazioni con le star della musica italiana dalla meta’ degli anni Sessanta all’inizio del nuovo millennio, nel libro scritto dal giornalista Luca Pollini ‘E la vita busso’. Mario Lavezzi racconta cinquant’anni di musica’.

Nel volume Luca Pollini ripercorre le tappe che hanno segnato la straordinaria carriera di Mario Lavezzi, dal suo esordio con i Camaleonti al suo primo successo con Il primo giorno di primavera portato alla ribalta dai Dik Dik, fino all’amicizia forte e duratura con Lucio Battisti, Mogol e Oscar Avogadro, al sodalizio amoroso – e burrascoso – con la nascente stella del rock italiano Loredana Berte’, alle canzoni di successo scritte per Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Caterina Caselli, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Alexia e Marco Carta, tra i tanti.

“Sia il libro che l’omonimo cofanetto e’ una storia che parte dai Camaleonti in poi- spiega Lavezzi all’agenzia Dire- Nel libro addirittura parte dal mio primo gruppo studentesco”, si rappresentano “le epoche musicali che ho vissuto. Dalla beat generation, all’impegno politico, alla musica progressive, che ha avuto un grande risvolto in quel periodo. Dovevi essere schierato per salire sul palco”. Era un periodo in cui “la musica non andava pagata, addirittura fu contestato Francesco De Gregori al palazzetto dello Sport di Milano”. Ricorda ancora Lavezzi: “Sono tanti gli episodi che hanno segnato la mia carriera. Il titolo e’ ‘La vita busso”, e’ il destino, la vita che vivi ti da’ opportunita’, poi te le toglie, poi te le rida’. Io ho vissuto questa storia, dai gruppo studenteschi ai Camaleonti, un gruppo di successo. E li’ pensavo quanto fosse luminosa la vita. Avevo soldi, ragazze. Ma poi dopo due anni e mezzo e’ arrivato il servizio militare. E sono passato dalle stelle a stalle“. E quando tutto sembrava andare negativamente, “mentre ero li’, disperato, ho scritto ‘Il primo giorno di primavera’, e ho incontrato Mogol e Battisti. Se fossi rimasto nei Camaleonti, forse non avrei potuto lavorare con Battisti e Mogol? E poi la conoscenza di Loredana, un rapporto sentimentale confluito in rapporto professionale che ha dato grandi risultati. E ancora un’altra opportunita’, con Lucio Dalla che ha scelto una mia canzone (Vita, ndr) per quell’evento straordinario con Morandi”. Attraverso ricordi, racconti, aneddoti e ritratti dei protagonisti, Mario Lavezzi racconta la sua carriera e cinquant’anni di storia della musica italiana. Il libro, Morelli Editore, e’ seguito dall’omonimo cofanetto contenente 3 CD, un Vinile da 7″ a 45 giri per Nar International / Artist First. Questo il link dov’e’ acquistabile il libro: https://bit.ly/3at0UgC .

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