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Coronavirus, in Costa d’Avorio la scuola continua grazie alla radio

Lezioni di francese via radio: ecco il progetto che il ministero dell’Educazione locale sta realizzando insieme all'ong italiana Avsi

Utilizzare la radio per permettere ai bambini delle regioni rurali del nord della Costa d’Avorio di continuare a seguire a distanza le lezioni di francese adesso che le scuole sono chiuse per via della pandemia di Covid-19: questo il cuore del progetto che il ministero dell’Educazione locale sta realizzando insieme all’ong italiana Avsi. In un’intervista con l’agenzia Dire, il responsabile locale dell’organizzazione, Lorenzo Manzoni, ricorda che il governo aveva già proposto lezioni in tv: “Nella maggior parte delle case nel nord però, la televisione non c’è mentre la radio sì, e per questo ci è sembrata subito lo strumento ideale”.

Le registrazioni delle lezioni sono già state ultimate. “Hanno una durata di circa un’ora – dice Manzoni – e comprendono sia classiche lezioni di grammatica o fonetica sia letture ad alta voce di testi per ragazzi”. A oggi ne sono state già state registrate 60, pensate per tutte e sei le classi che compongono il ciclo primario delle scuole. Le registrazioni verranno proposte più volte, in orari diversi, nel corso della giornata.

“L’obiettivo – spiega Manzoni – è permettere ai ragazzi di seguire almeno un’ora al giorno di lezione, anche la sera, al ritorno da una giornata nei campi dei genitori, per non perdere contatto con il francese, perché in famiglia si parla la lingua locale”. Le trasmissioni cominceranno la settimana prossima. “Saranno circa 60 le emittenti radiofoniche coinvolte” racconta Manzoni, che aggiunge: “Sono state tutte contente di poter contribuire”.

A prestare la voce alle lezioni circa una decina di insegnanti delle scuole pubbliche, selezionati dal ministero. La didattica a distanza rappresenta solo l’ultima fase dell’impegno di Avsi nelle scuole della Costa d’Avorio. Già prima della scoppio della pandemia – che, specifica Manzoni, “per ora si sta per adesso espandendo in modo abbastanza contenuto” – l’ong si occupava di fornire gli strumenti per migliorare la didattica al corpo docente locale.

“Sia questo progetto di didattica a distanza che quelli precedenti – dice il responsabile – fanno parte di un programma più ampio realizzato con il World Food Program (Wfp) e finanziato dal McGovern Dole International Food for Education and Child Nutrition Program e l’United States Department of Agriculture”. Il Wfp si occupa soprattutto di rifornire i refettori, una componente fondamentale delle scuole del Paese, perché, sottolinea Manzoni, “i bambini frequentano le lezioni anche perché sanno di avere così la garanzia di un pasto”. Avsi assiste invece gli insegnanti nel miglioramento delle metodologie impiegate per la didattica, spesso limitata “da strumentazioni molto povere”.

Tra i progetti dell’ong, che raggiungono circa 600 scuole per un totale di 125.000 allievi, anche quello delle biblioteche mobili. “Tramite donazioni abbiamo messo insieme circa 60.000 testi, con racconti, favole e romanzi” dice Manzoni. “Servono sia ai ragazzi che ai genitori: è un modo per abbattere l’analfabetismo, che qui è presente anche tra gli adulti”.

Brando Ricci per agenzia dire.it