Consultorio Familiare: bene la riunione annuale dell’Ucipem

Lo scorso 27 ottobre 2012 si è tenuta l’assemblea annuale dell’Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali.

L’Ucipem è stata costituita nel 1968 a Bologna, con l’adesione iniziale di 29 consultori familiari che condividevano ideali ed approcci metodologici. Negli anni seguenti hanno aderito all’Unione altre realtà, compreso il Consultorio Familiare Sabino, ammesso fra gli associati nel 2008.

Ad oggi fanno parte della grande famiglia dell’Ucipem 76 consultori familiari di ben 16 regioni italiane, che intervengono in favore della famiglia e dei soggetti svantaggiati tenendo conto criteri metodologici legati all’idea che la persona umana sia il fondamento ed il fine del consulto, in accordo sia con la visione evangelica, che con le dinamiche di relazioni sociali, familiari e di coppia.

L’assemblea annuale è stata partecipata e fervida di interventi ed interessanti relazioni. Si è evidenziato come il valore aggiunto dei consultori familiari sia nella passione delle persone che vi operano con disinteresse e per spirito di carità cristiana.

Uomini e donne che riconoscono la persona umana nella sua totalità, nel pieno rispetto delle convinzioni e della libertà di ognuno. L’accoglienza in Consultorio, infatti, è incondizionata, aperta a tutti senza distinzione alcuna e senza pregiudizio.

La persona umana, riconosciuta tale fin dal suo concepimento, è messa al centro del lavoro dei consultori, che ne evidenziano tutte le potenzialità: la capacità di amare, la possibilità della crescita individuale e relazionale, la libertà e la responsabilità morale.

Di fronte al dilagare di famiglie in crisi, all’aumento di separazioni e divorzi, all’interruzione senza alternative della vita nascente, l’antidoto migliore è la prevenzione.

Ecco quindi perché il Consultorio vuole essere un luogo privilegiato di incontro nel quale la persona impara a far dipendere sempre meno la sua identità dalla natura che ci ha fatto belli o brutti, ricchi o poveri, e sempre più da quello che impara, dalla formazione, dalla capacità di produrre idee, dall’autostima, dalla capacità di arricchire le cose di significati.

Durante l’Assemblea è stato ribadita la necessità che i vari consultori dialoghino fra loro, anche tramite le tecnologie informatiche, al fine far tutti partecipi di iniziative, progetti, programmi e non finire così strozzati dall’autoreferenzialità.

Padre Alfredo Ferretti, Presidente del consultorio di Roma, nella sua relazione, ha raffigurato il momento che stiamo vivendo come quello di un guidatore che sta affrontando una curva non ben definita, insidiosa, che sembra non finire mai. Bisogna saper accelerare e frenare, verificare ogni singola situazione, essere prudenti.

E la prudenza deve accompagnare sempre l’operatore consultoriale, che deve avere il senso della finalità e della realtà, ma anche la capacità di prendere decisioni. Il prossimo appuntamento è per la prossima primavera a Pescara per un Congresso su queste tematiche.