Chiesa di Rieti

Consiglio spirituale dopo il rosario: «Respirare, pensare, pregare»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo

«Dopo alcuni giorni di ritiro coatto, siamo già quasi cotti? È che siamo passati dal non aver mai tempo, all’averne troppo. Per giunta, senza poterne disporre a piacimento. Oltre al tempo si è modificato di colpo anche lo spazio: troppo angusto e comunque sempre lo stesso. Il problema è che non possiamo ragionevolmente pensare che si possa già domani tornare a com’era prima. Per questo occorre pazientemente riconfigurare il tempo e lo spazio del quotidiano».

È a partire da questa osservazione che il vescovo Domenico si è rivolto a quanti, ieri sera, hanno seguito in streaming la recita del rosario dalla cappella della Madonna del Popolo. «Per cominciare dal tempo – ha detto mons Pompili – è bene provare a dargli un ritmo nuovo, scandendo l’inizio e la fine della giornata; il lavoro domestico, lo smart working e le lezioni on line dei figli. Ad esempio, non è il massimo – e non solo per problemi estetici – stare in pigiama dal mattino alla sera. Vestirsi, lavarsi, muoversi un minimo, aiuta a riconfigurare il tempo. E a mettere in funzione il cervello. Oltre a sollevare l’animo».

«Quanto allo spazio – ha aggiunto il vescovo – non è facile star dentro a qualche decina di metri quadrati. Penso alle casette su ad Amatrice ed Accumoli, ma anche a tanti monolocali o facsimili in cui si sta appiccicati l’un l’altro. Non resta che provare ad evadere… con il pensiero e con la tecnologia. Dal telefono alle chiamate via Skype, che specie per chi vive da solo e per gli anziani sono un toccasana per non avvertire oltre la distanza fisica anche quella emotiva e psicologica. La processione è lunga e la cera si consuma», dice il proverbio. Per non sclerare, insomma, bisogna respirare, pensare, pregare. Ciascuna di queste azioni occupa il tempo e dilata lo spazio».