Congresso Eucaristico: nel pane e vino affetti e “traditio”

«Se pensiamo solo alla nostra parrocchietta, costruiamo il campanile, non la comunione…»: ha risposto in modo un po’ provocatorio a uno degli interventi seguiti alla sua riflessione spirituale monsignor Domenico Sigalini, nell’incontro che ha fatto da apertura al Congresso eucaristico diocesano. Un invito chiaro, da parte sua, a vivere intensamente queste settimane con spirito di comunione. Il pomeriggio animato dalla parola del vescovo di Palestrina (ne riferiamo a parte) ha così dato il via all’intenso programma, che quest’oggi entra nel vivo dei cinque “ambiti”: quegli aspetti del vissuto umano che da vari anni orientano la riflessione pastorale della Chiesa italiana e che si è voluto seguire per questa celebrazione congressuale che conclude l’anno diocesano dedicato all’eucaristia. Nel pomeriggio dell’odierna domenica, si parte con la vita affettiva. L’evento – l’unico del Congresso per questo ambito ­– è la festa delle famiglie all’ex istituto Stimmatini. È dalla mensa eucaristica, si vuole ribadire, che scaturisce ogni affetto, e alla scuola di Cristo pane spezzato e vino donato per amore che si impara la vera affettività, cominciando dalla “chiesa domestica”, la famiglia.

Ma quel pane e quel vino sono anche il sostegno per il cammino di una comunità che non parte dal nulla, ma si muove nel solco di quel che ha ricevuto, cominciando dalla traditio più importante che gli apostoli hanno avuto dal Signore Gesù (come scrive Paolo nella prima lettera ai Corinzi): il ritrovarsi a celebrare il memoriale del suo sacrificio. È nella fedeltà a questa tradizione che la Chiesa reatina vuol confrontarsi innanzitutto con coloro ai quali è chiamata a trasmettere il depositum fidei, le giovani generazioni. Lo farà mercoledì mattina con un interessante cineforum, invitando gruppi di studenti delle scuole superiori reatine (ma l’iniziativa, come ogni altro momento del programma, è aperta alla libera partecipazione di tutti) a riflettere su un film, il bellissimo Uomini di Dio dedicato alla vera storia del sacrificio dei monaci di Tibhirine (vittime dei fondamentalisti nel 1996 in Algeria): sacrificio che non può che nascere dall’eucaristia, chiave per leggere l’opera di Xavier Beauvois, con l’aiiuto di un esperto di comunicazione come il sacerdote paolino Walter Lobina, nome non nuovo per la diocesi. E sempre in modo particolare ai giovani – ma non solo a loro – è rivolto pure l’incontro di preghiera e riflessione che domenica prossima animerà suor Piera Cori, la religiosa “cantautrice di Dio” ben nota ai reatini (fino allo scorso anno di stanza alla comunità delle Pastorelle di Madonna del Cuore).

In settimana, parte anche l’appuntamento con i “giovedì eucaristici” con cui si invitano tutte le parrocchie a ritrovarsi in adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento. Anche in Cattedrale, dopo la Messa delle 18, un momento centrale di adorazione eucaristica, con la particolare presenza di gruppi e associazioni laicali. Il venerdì, invece, vuol essere dedicato al sacramento della Penitenza, impegnando i sacerdoti a garantire le confessioni in ogni parrocchia. Sul fronte della carità, poi, già partita l’apertura quotidiana della mensa di S. Chiara: un pane materiale, mentre si riflette sul Pane spirituale, viene garantito ai bisognosi, nella struttura di via S. Francesco, tutte le sere.

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