Con “Animali fantastici” si vola con la fantasia

Una nuova saga per J. K. Rowling, autrice di “Harry Potter”

Dopo il successo planetario ottenuto con la saga di Harry Potter, J. K. Rowling, che nel frattempo è diventata la scrittrice più famosa e più ricca del Regno Unito, torna al cinema con una nuova “creatura”. Anche se, a differenza del maghetto di Howgrats che era nato sulla pagina scritta e poi era stato trasposto al cinema, questo “Animali fantastici e dove trovarli” nasce direttamente come soggetto e sceneggiatura cinematografica autonoma e prevede la realizzazione di ben cinque episodi. Un’altra saga, dunque, e un’altra volta il genere fantasy come grande contenitore di storie affascinanti, prima di tutto dal punto di vista visivo e poi anche da quello dei soggetti che vi sono raccontati. Anche “Animali fantastici”, infatti, racconta il mondo della magia e delle strane creature che ne fanno parte. E, proprio come in Harry Potter, si parla di magia buona e di magia oscura, di lotta tra maghi e non maghi, di scelte estreme che si devono prendere di fronte alle difficoltà e delle responsabilità che ognuno di noi deve avere.

Ancora una volta, dunque, un “romanzo di formazione” con al centro un giovane protagonista (questa volta non così piccolo come i protagonisti di Harry Potter nei primi film) che seguiremo passo passo nella sua crescita umana e “spirituale”. Perché, come Rowling ha già dimostrato, quello che le interessa è raccontare il percorso interiore e morale (o immorale) che i suoi protagonisti seguono. Con relative difficoltà, cadute, errori, tentennamenti. Una mappatura della fragilità dell’animo umano di fronte alle scelte etiche che la vita ci pone. Tutto questo narrato all’interno di mondi affascinanti per la qualità inventiva della sua creatrice, mondi che, sia dalle pagine scritte sia dallo schermo, prendono vita in grandi fantasmagorie visive capaci di meravigliare e stupire il lettore/spettatore.

Il giovane magizoologo Newt Scamander arriva a New York dall’Inghilterra con una valigia piena delle creature fantastiche che ha raccolto e salvato in molti anni di viaggi e ricerche. Senza volere, scambia però il prezioso carico con quello di Jacob Kowalski, pasticcere e No-Mag (è il nome americano dei Babbani), il quale libera inavvertitamente le creature, violando lo Statuto di Segretezza e mettendo Newt nei guai. È il 1926 e il Paese è in grande subbuglio: l’oscuro Gellert Grindewalt è introvabile, qualcosa di misterioso semina caos e distruzione per le strade della città e i fondamentalisti della caccia alle streghe sono sempre più infervorati. Il mondo magico e quello dei No-Mag sono pericolosamente vicini ad entrare in guerra.

Questo primo episodio della saga serve soprattutto per gettare la basi per i film successivi e per farci entrare in questo nuovo mondo: ci presenta l’ambiente, i personaggi, le creature. E lo fa, naturalmente, con una straordinaria forza espressiva, grazie ai bellissimi effetti speciali. Un piacere per gli occhi, che ci fa tornare tutti bambini, quando è come se si guardasse il mondo per la prima volta. Iniziamo, poi, a conoscere il protagonista, Newt Scamander, un giovane mago idealista e un po’ pasticcione (che nel modo di camminare ricorda il vagabondo Charlot) che dimostra, però, già di essere in grado di difendere le persone che ama (in questo caso sono le strane creature che porta nella sua valigia) e soprattutto di non avere paura di schierarsi a favore del bene. Un giovane maestro “illuminato” che, crediamo, condurrà gli spettatori in un mondo di avventure divertenti, accattivanti e anche un po’ istruttive.