La comunità di Regina Pacis saluta e ringrazia don Fabrizio

Un momento di commozione, per lui e per i parrocchiani, quello vissuto nella Messa solenne del primo novembre da don Fabrizio Borrello, in procinto di congedarsi dalla comunità parrocchiale di Regina Pacis in vista del “rimpasto” di parroci definito dal vescovo Domenico Pompili. Nell’apprestarsi ad assumere la direzione della Caritas diocesana, con la responsabilità su tutta l’area pastorale socio-caritativa, mantenendo come impegno parrocchiale solo quello a S. Barbara in Agro, a pochi giorni del passaggio di consegne a don Ferdinando Tiburzi (il cui rito di insediamento è in programma per il pomeriggio di sabato 5), è stata la liturgia di Ognissanti a segnare il momento in cui la parrocchia cittadina intitolata a Maria regina della pace ha rivolto il saluto e il ringraziamento al parroco che l’ha guidata nell’ultimo decennio.

«Era il 24 settembre 2006 quando la comunità parrocchiale di Regina Pacis accoglieva con gioia e vivo entusiasmo il nuovo giovane pastore don Fabrizio Borrello, nel segno di sicura speranza e di comunione fraterna», ha esordito Leonina Scipioni, segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale, nel rivolgersi al sacerdote al termine della celebrazione a nome di tutti i parrocchiani. «Oggi tutti noi riconosciamo con viva gratitudine che hai assolto egregiamente l’augurio da noi espresso dieci anni fa: e questo per la diligenza del ministero svolto, per la costante disposizione al dialogo, per la testimonianza di vita cristiana, per l’amore dimostrato ai giovani riguardo alla loro formazione “in toto”, per la sensibilità verso i “nonni” sempre più numerosi e sempre più bisognosi di comprensione e di sostegno nell’ultima fase della loro vita».

La tristezza del distacco non si è nascosta, e lo stesso don Fabrizio si era commosso all’inizio dell’omelia, come l’emozione non l’aveva frenata nel preannunciare la notizia, un paio di settimane prima, ai collaboratori pastorali della parrocchia. E Leonina se ne è fatta interprete: «È inutile nasconderci dietro un dito: oggi soffriamo tutti per la tua partenza». Ma, animati dalla fiducia che i legami di affetto e di comunione non verranno meno, per don Fabrizio l’augurio di continuare a trascorrere, nei nuovi incarichi, «una vita pastorale operosa, ricca di frutti» anche se, ha precisato la segretaria dell’organismo, «è un augurio superfluo, perché questi valori li hai nel tuo gene».
Come «segno di gratitudine per il servizio pastorale» prestato dal sacerdote «con responsabilità e amore», da parte delle varie realtà della parrocchia gli si è lasciato in dono un nuovo computer portatile «che potrà aiutarti nella diligente gestione del tuo ministero», consegnato da una rappresentanza dei fanciulli fra gli applausi e i sorrisi commossi di tutti i fedeli presenti.