In Comune gli auguri ai lavoratori in crisi e ai disoccupati

Nella tarda mattinata del 28 dicembre, i lavoratori delle aziende in crisi, insieme al sindaco Simone Petrangeli, all’assessore Diego di Paolo, al direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e del Lavoro della Diocesi di Rieti don Valerio Shango e ai rappresentanti dei sindacati si sono scambiati gli auguri per il nuovo anno all’interno della Sala Consiliare del Comune di Rieti.

Un incontro che indica non solo il tema più forte dell’anno che volge al termine, ma anche il punto di partenza di quello nuovo. «Il problema oggi è la solitudine dei lavoratori» ha detto Tonino Pietrantoni della Cgil nel suo veloce intervento, ed ha ragione. I lavoratori si sentono soli di fronte ad una economia che apparentemente può fare a meno di loro, delle loro vite, delle loro famiglie.

Ma si sentono soli anche di fronte alle istituzioni. Dovrebbero mediare le loro istanze nei confronti delle aziende che decidono di chiudere, di abbandonare i territori dopo averli sfruttati e approfittato di ogni possibile agevolazione, spinti dalla prospettiva di una conveniente delocalizzazione nei paesi emergenti. «Vorrei fare gli auguri a questi signori che decidono di togliere il pane ai nostri figli, a questa persone che non si vedono, ma decidono per noi. E faccio gli auguri anche ai miei colleghi, ma non nello stesso modo» ha detto una lavoratrice. Un augurio esteso anche «a questi signori che ci hanno tradito. Sono anni che ci tradiscono e vivono alle spalle nostre. In questi giorni si sono ricordati pure dei carcerati. È giusto, ma io non ho visto un solo politico vicino agli operai. Sanno parlare di tutto, si riempiono la bocca di riforme. Ma non sanno riformare la condizione di questa gente che sta in mezzo alla strada. E di questi figli, dei nostri figli che non trovano lavoro».

C’è molto da migliorare: mentre i lavoratori, gli impiegati, gli operai oppongono la loro dignitosa resistenza, la loro onesta lotta per l’occupazione, la risposta della politica sembra debole, sterile e senza motivazione. Altrove, in Europa, si stanno sperimentando serie politiche di contrasto allo strapotere delle multinazionali sui territori. In Italia tutto sembra più faticoso, e soprattutto inutile. Quasi come se l’intero “problema-lavoro” fosse diventato una giostra che gira a vuoto. O che porta sempre alla sconfitta: «a me la vicenda della Schneider sembra somigliare troppo a quella della Ritel: multinazionali francesi nello stesso territorio e con gli stessi interlocutori istituzionali di sempre» ha detto qualcuno, forse pensando al peggiore dei finali.

Non per questo, però, bisogna darsi per sconfitti. Lo ha ribadito don Valerio nel suo accorato intervento, e lo ha affermato il sindaco Petrangeli, che ha anche indicato la prospettiva di alcune strade concrete. Il percorso avviato di recente con la Regione Lazio e il Mise per la definizione di un accordo che dia nuovo slancio all’economia è una valida speranza. Qualcuno ha anche accennato ad una ripresa generale dell’economia nel 2014. Difficile dire se queste previsioni siano veritiere. Ma un futuro migliore bisogna pure saperlo immaginare prima di realizzarlo.

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One thought on “In Comune gli auguri ai lavoratori in crisi e ai disoccupati”

  1. pasquino

    l amministrazione poteva anche fare gli auguri alle quasi 250 persone che hanno lavorato per il comune per tanti anni e che sono stati mandati a casa con un editto bulgaro a maggio dello scorso anno. con loro non si puo fare ritorno di immagine.no.decisamente no.

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