Coldiretti, sopralluogo aziende agricole danneggiate dal sisma. Miyamoto: «ricostruzione possibile in 2 anni»

Kit Miyamoto, ingegnere, capo della omonima società californiana specializzata in ingegneria sismica, finora sempre coinvolta ovunque nel mondo si sono verificati i più gravi eventi sismici, si è recato in visita ad Amatrice il 20 ottobre, accompagnato dal presidente della Coldiretti del Lazio, David Granieri. La delegazione ha fatto un sopralluogo presso le aziende agricole e gli allevamenti della frazione Sommati di Amatrice e nella zona rossa della città devastata dal terremoto.

“Quello che si deve assolutamente evitare è lo spopolamento delle campagne e delle attività produttive agricole, bisogna evitare – ha detto Miyamoto, condividendo la campagna di sensibilizzazione portata avanti dalla Coldiretti – che gli allevatori vadano via, perché sarebbe difficile farli tornare in un secondo momento. Il primo pensiero va alle vittime, ma dobbiamo anche pensare che disastri del genere creano nuove opportunità di sviluppo. Qui c’è un tessuto sociale e produttivo da mantenere e un ambiente urbano da ricostruire, rendendolo più bello e più sicuro di prima”.

“Il terremoto ha colpito – ricorda Granieri – un territorio a prevalente economia agricola ed è ora importante che la ricostruzione proceda di pari passo con la ripresa dell’economia che qui significa soprattutto agricoltura, allevamento, prodotti tipici, gastronomia di qualità e turismo. “In quest’ottica – ha aggiunto l’ingegnere Miyamoto – il momento chiave saranno i prossimi sei mesi. Da qui a sei mesi deve diventare operativa la sinergia pubblico-privata per far arrivare in questa zona risorse economiche, investimenti e nuove attività produttive. Lavorando sodo, la ricostruzione può avvenire entro due anni”.

“La novità favorita da questo utile incontro – ha concluso Granieri – è il tema delle assicurazioni delle aziende agricole dal rischio sismico. In Nuova Zelanda il 99% delle attività e degli allevamenti è assicurato in chiave non solo di risarcimento dai danni, ma anche di ristoro per il mancato reddito in caso di calamità naturali. È un modello al quale dobbiamo sempre più guardare anche in Italia, anche ad Amatrice”.