Coldiretti Rieti: «l’emergenza è peggiorata. Servono risposte immediate»

«L’emergenza è peggiorata. Agricoltori e allevatori di Amatrice e Accumoli, e le loro famiglie, sono allo stremo. Lo sciame sismico degli ultimi due giorni ha completato l’opera di distruzione iniziata dal terremoto di agosto, nelle campagne siamo alla disperazione, altre aziende stanno chiudendo i battenti».

È la denuncia del direttore della federazione della Coldiretti di Rieti, Roberto Scano, che chiama in causa le autorità regionali e le istituzioni deputate alla gestione dell’emergenza e alla pianificazione delle attività di ricostruzione del tessuto sociale e produttivo dei comuni devastati dal sisma.

«I tempi di risposta all’emergenza si stanno purtroppo rivelando incompatibili con la situazione di forte disagio che si registra su quei territori. Aziende agricole e allevamenti, che sono il cuore dell’economia locale, stanno soffrendo a causa delle lungaggini burocratiche inammissibili rispetto all’esigenza, da tutti riconosciuta come prioritaria, di assicurare agli imprenditori agricoli di Amatrice e Accumoli le condizioni per restare sui luoghi di lavoro, garantendo vivibilità e operatività per accudire il bestiame e poter svolgere le attività produttive – dice Scano –. È bene che le istituzioni regionali si rendano conto che la gente di Amatrice e Accumoli sta vivendo – anche a causa delle scosse del fine settimana che hanno causato nuovi crolli – in condizioni di assoluta emergenza e precarietà e che quindi i tempi di reazione dell’apparato amministrativo non possono essere ordinari, ma emergenziali».

A causa della nuova onda sismica alcune aziende sono rimaste isolate per la chiusura delle strade di collegamento, altre sono senz’acqua e senza energia elettrica, altre ancora, a causa del crollo dei fienili, sono rimaste senza foraggio per l’alimentazione del bestiame. «La situazione è drammatica, persino peggiore di quella che avevamo ad agosto. Auspichiamo che la nostra denuncia venga compresa nella sua drammaticità e che le autorità – conclude il direttore della federazione Coldiretti di Rieti – provvedano immediatamente a dare quelle risposte che finora sono mancate, a cominciare dalla dotazione di moduli abitativi per gli allevatori e ricoveri provvisori per gli animali».