Interviste

Cna Rieti: sempre al servizio delle imprese

Enza Bufacchi, che la guida da vent'anni, racconta l'attività svolta dalla Cna di Rieti senza tralasciare le aree colpite dal terremoto del 2016, per le quali sta sostenendo un interessante percorso di ricostruzione partecipata

«I miei collaboratori mi hanno regalato venti gerbere e un grande cuore», dice emozionata Enza Bufacchi, arrivata al traguardo dei vent’anni alla guida della Cna di Rieti.

Enza racconta orgogliosamente i bilanci di un lavoro iniziato nel lontano 1999: «Presi la direzione in anni molto difficili, la Cna era reduce da una crisi di gestione, all’inizio fu davvero un lavoro molto complicato e faticoso, ma poi rimessa insieme una squadra di persone preparate le cose sono andate molto bene, abbiamo davvero fatto tanto, e oggi siamo un soggetto che ha voce nel dibattito economico e sociale della provincia».

Tanti gli obiettivi messi a segno, e tanti ancora quelli da prefissarsi per il futuro. «Siamo innanzitutto un soggetto di rappresentanza delle imprese, un’associazione di imprenditrici e imprenditori che liberamente si associano per essere seguite da noi», spiega la direttrice.

«Un lavoro che che portiamo avanti attraverso tre principali settori: la rappresentanza degli interessi con le istituzioni locali e la relazione delle imprese con i propri dipendenti, l’informazione che attuiamo attraverso mezzi essenzialmente tecnologici e attraverso convegni o conferenze, e la consulenza dei servizi alle imprese, che mettiamo in pratica assistendo gli imprenditori e le loro famiglie a trecentosessanta gradi, ad esempio seguendo la parte contabile, quella della sicurezza, quella dell’igiene degli alimenti e occupandoci di molti altri aspetti».

Un lavoro impegnativo e variegato, basato soprattutto su rapporti umani e relazioni, «perché le imprese e gli imprenditori abbiano sempre un interlocutore e non si sentano mai soli».

Proprio in virtù dell’assistenza e dell’aiuto alle persone e all’economia del territorio, la Cna è stata uno sei soggetti più attivi e concreti dopo il sisma del 2016. «Siamo andati subito con un camper nelle zone del terremoto, un momento che è servito a capire come dovevano andare le cose. Molti ripetevano di dover ricostruire dov’era e com’era, ma stando lì abbiamo capito subito che non era quella la strada da seguire, e che dovevamo come prima cosa aiutare le imprese a ridefinire un progetto imprenditoriale, andando oltre un mercato di prossimità».

La maggioranza di artigiani e commercianti dell’alto Lazio vivevano infatti prima del sisma di un mercato locale, composto da una clientela quasi esclusivamente residente nel bacino accumolese e amatriciano. Un bacino svuotato a causa dei tragici eventi, con imprese che per ripartire necessitavano inevitabilmente di idee e sinergie più ampie, capaci di proiettare l’imprenditoria del cratere al di fuori dagli spazi locali fuori.

«Abbiamo aiutato le imprese anche ad accedere ai fondi economici a loro destinati dopo il terremoto, e ora siamo particolarmente fieri di partecipare alla ricostruzione, con un unico cantiere, di un’intera frazione di Accumoli, Collespada. Siamo in dirittura d’arrivo, a fine mese ci sarà la conferenza dei servizi, e se andrà bene nel giro di poco tempo avremo la gara d’appalto e partirà il cantiere».

Ricostruire Collespada come unico progetto ed unico cantiere permetterà quindi di velocizzare i tempi in modo esponenziale, in quanto gestire temporalmente un unico grande cantiere sperimentale o far partire una serie di aggregati separatamente, risulta cosa ben diversa a causa delle interferenze che ci sarebbero tra cantieri diversi.

Un progetto umano oltre che imprenditoriale ed economico, che ha visto gli abitanti come parte integrante ed attiva di tutto l’iter. «Senza di loro non si sarebbe fatto nulla», racconta commossa Enza Bufacchi. «Mi emoziono ancora a raccontarlo. Collespada era una frazione di seconde case, ed essendo estate gli abitanti erano tutti lì. Quella tragica notte sono usciti in strada, si sono contati per assicurarsi che tra loro non ci fossero vittime, e poi hanno raggiunto il cimitero, dove hanno sottoscritto un patto. Si sono giurati che fino al momento della ricostruzione avrebbero messo in un cassetto i diverbi e le differenze di vedute tipiche di un paese, superandole e rimboccandosi le maniche, insieme».

Il patto di Collespada ha consentito agli abitanti di far fronte comune di fronte alle emergenze, ricercando all’unanimità tutte le opportunità per attuare il progetto di ricostruzione della loro amata frazione. «Il 27 agosto 2016, a pochi giorni dal sisma, era già stato consultato uno studio di progettazione, e da allora quel gruppo di persone non si è mai fermato, lavorando sempre di comune accordo e rispettando gli accordi». Un progetto sperimentale che rappresenta un modo esemplare di affrontare la ricostruzione: un nuovo modo, perché riesce a fare sinergia con le istituzioni, dando vita ad una vera e propria ricostruzione partecipata, controllata e sicuramente di maggiore qualità.

Tra le iniziative sposate dalla Cna in ambito reatino, figura anche il Vivaio ideato dalla Fondazione Varrone, «un sogno che avevo da tanto tempo, un piccolo incubatore a cui pensavamo da molto». Un luogo, anche fisico, dove gli aspiranti imprenditori possono sedersi, lavorare, e trovare una guida che li indirizzi innanzitutto nella verifica della fattibilità e del potenziale riscontro dell’idea di partenza, e poi, eventualmente, attraverso la sua attuazione.

«Se l’esito della ricerca di mercato è positiva, ci dedichiamo all’attuazione di quell’impresa, fornendo sevizi e assistenza personalizzati ed individuali, a seconda delle esigenze e del progetto».

Tra i prossimi impegni della Cna figura anche un importante convegno, in programma martedì 11 giugno a Palazzo Dosi, a Rieti. Il workshop “La grande bellezza di una piccola provincia. Rieti: risorse e vocazioni dello sviluppo turistico”, svolto nell’ambito delle iniziative di Rieti Sport Festival, racconterà azioni esemplari nel nostro territorio su tematiche diverse, come cibo, teatro, storia e sport.

Dopo l’introduzione di Enza Bufacchi interverranno Mariano Calisse, presidente della Provincia di Rieti, Lorenzo Tagliavanti, presidente di Unioncamere Lazio, Luca Tonini presidente nazionale
della CNA Turismo e Commercio, e Lorenza Bonaccorsi, assessora al Turismo della Regione Lazio.