CISL Rieti: strumentali le polemiche su Seko e Ritel

«Consideriamo sterili e preconcette le polemiche che, anche attraverso lettere anonime, in questi giorni stanno animando il dibattito intorno alla vertenza Seko coinvolgendo, in modo strumentale, anche quella della Ritel. Polemiche che non fanno altro che alimentare il clima di incertezza sul futuro dei lavoratori, dando uno spettacolo indecoroso di lotta tra poveri che non giova alla risoluzione fattiva del problema».

Questo è quanto dichiarano il segretario generale della Cisl di Rieti Bruno Pescetelli e il segretario della Fim Giuseppe Ricci.

«La Cisl, evitando ulteriori inutili polemiche, ribadisce il massimo sostegno ai lavoratori dei due stabilimenti, che in questo momento stanno lottando per i loro diritti. Due realtà, quelle di Ritel e Seko, diverse ma immerse in un contesto culturale e sociale ancora legato a pregiudizi e ad un’organizzazione del lavoro troppo concentrata sulla competitività, sul profitto ad ogni costo, trascurando il benessere dei lavoratori stessi, vera risorsa di un’azienda e di una società».

«Le crescenti esigenze di flessibilità − spiegano il segretario generale e di categoria − inducono le aziende a trovare soluzioni organizzative e di modulazione degli orari sempre più flessibili. Il primo campo dove la flessibilità deve portare ad agire, però, è proprio quello delle risorse umane. Il vantaggio competitivo di un’azienda risiede, quindi, anche nella capacità di disporre, organizzare e considerare le risorse umane occupate. I passi della concertazione territoriale, possono accompagnare le istituzioni, l’ impresa e il sindacato, verso un percorso che parte dall’osservazione dell’esistente e dalle esigenze espresse da lavoratori e direzioni aziendali, per sviluppare soluzioni creative e personalizzate, radicandole saldamente alla realtà economica, territoriale e sociale dell’impresa».

«La contrattazione di secondo livello − continuano dalla Cisl di Rieti − è orientata al benessere complessivo della persona e ad una migliore efficienza produttiva, nella logica della ricerca del reciproco vantaggio del datore di lavoro e del personale. Logica che va quindi incentivata e non viceversa demonizzata. Come de resto espresso dalla stessa Confindustria nazionale, che in più occasioni ha ribadito l’importanza di un impegno comune, di un’azione sinergica e trasversale tra istituzioni, datori di lavoro e parti sociali, per istituire tavoli dove studiare e progettare soluzioni ideali per il territorio, per renderlo più vicino alle esigenze di chi vi opera. Se tutto ciò ha un valore in generale, ancor di più tale concetto deve valere per un’azienda come la Seko, eccellenza industriale nazionale e fiore all’occhiello del nostro territorio. Per questo è necessario ricercare una forte collaborazione, che veda il sindacato non più come un’antagonista, ma come un soggetto utile a garantire un giusto rapporto tra impresa e lavoratori».

«Detto ciò − continuano Pescetelli e Ricci − ribadendo la necessità di evitare polemiche utili soltanto ad innescare un clima di tensione sulle vertenze in atto, per Ritel chiediamo alle forze politiche ed istituzionali locali e al Governo nazionale, un impegno che vada oltre la semplice rassicurazione. Per Seko invece, l’intervento di Unindustria provinciale, teso a favorire l’uscita dall’empasse in cui lo stabilimento è finito, dando seguito, di fatto, alle enunciazioni di principio in cui la stessa associazione, a livello nazionale, si è protesa. Se le buone prassi, realizzate in una miriade di altri contesti lavorativi, sia in Italia che all’estero, hanno dimostrato che tutto questo funziona e bene, perché non fare lo stesso anche nella nostra provincia? Basta avere disponibilità e buona volontà. Soltanto in questo modo possono nascere i presupposti per una sfida veramente innovativa!»