Cinema. Al via l’International Catholic Film Festival

1600 film candidati, da 120 Paesi. Sette premi: miglior film, miglior documentario, miglior cortometraggio, migliore attrice/attore protagonista, migliore regista, e due Premi speciali (Capax Dei Foundation Award e Associazione “Friends of the Festival” Award). Sono questi i numeri della quinta edizione dell’International Catholic Film Festival, le cui terne finaliste sono state annunciate questa mattina a Roma, nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo sulla terrazza dell’Istituto Maria Bambina, con la splendida cornice di Piazza San Pietro a fare da sfondo. Il Festival, che si svolgerà dal 20 al 26 giugno, presenta quest’anno delle importanti novità: la neonata Associazione internazionale “Friends of the Festival”, che si prefigge lo scopo di diffondere i valori della kermesse nelle scuole e nelle università, accorderà un premio al film più educativo tra i titoli finalisti. È stato inoltre annunciato che dal 2015 verrà istituito un Premio della stampa cattolica, attribuito ogni anno dai giornalisti ad un film arrivato in competizione finale.

La manifestazione, ideata dalla cineasta Liana Marabini per dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docu-fiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi, è nata nel 2010 sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio della Cultura, e il suo premio, il Pesce d’Argento, è ispirato al primo simbolo cristiano.

“Grazie anche al nostro Festival – ha dichiarato la presidente Liana Marabini – moltissimi film che altrimenti non avrebbero un distributore, hanno trovato distribuzione e reti televisive che li trasmettono. Questo ci riempie di gioia, perché lo scopo principale del Festival è quello di evangelizzare attraverso il cinema, ma per raggiungerlo i film devono arrivare al largo pubblico”.

“Papa Francesco – ha notato monsignor Franco Perazzolo, del Pontificio Consiglio della Cultura e membro della Giuria – insiste che tra l’interno del tempio e la piazza non ci devono essere ostacoli, ma libera circolazione. È allora importante che anche il nostro Festival entri in questa logica di comunicazione, che non pone ostacoli, ma anzi facilita l’accesso, perché anche chi abitualmente non frequenta il tempio, ma si incontra più facilmente nella piazza, abbia la possibilità di gettare un occhio dentro il tempio, magari solo per vedere o curiosare. Ma è proprio dalla curiosità che poi nascono le svolte nella vita e anche nella storia. E allora io faccio un augurio a questo Festival: che diventi davvero un punto nodale di quella nuova modalità comunicativa che facilita questo interscambio tra chi frequenta il tempio e chi invece è più abituato a stare nella piazza, in maniera tale che si scopra che i problemi, le attese, le paure, ma anche le speranze degli uni e degli altri sono le stesse. E ci si può quindi confrontare per trovare delle soluzioni”.

Queste le terne finaliste in concorso nelle diverse categorie:

Miglior cortometraggio: Cercavo qualcos’altro (di Alessio Rupalti, Italia); Sain Dee Dee (di Helen Baldwin Kingkade, Usa); The passion of Veronica (di James Day, Usa).

Miglior documentario: Voyage au coeur du Vatican (di Stéphane Ghez, Francia); Nolite timere (di Giuseppe Tandoi, Italia); Untameable Cardinal (di Mirela Cigic e Ivan Cigic, Croazia).

Miglior attrice/attore protagonista: Doris Guillén (Ana de Los Angeles in Love and Faith di Miguel Barreda Delgado, Perù); Juliet Stevenson (Madre Teresa in The letters, Usa); Iñigo Etayo (Ramón Illa in Un Dios prohibido, Spagna).

Miglior regista: William Riead (The letters, Usa); Stéphane Ghez (Voyage au coeur du Vatican, Francia); Cheyenne-Marie Carron (L’Apôtre, Francia).

Miglior film: The letters (di William Riead, Usa); Un Dios prohibido (di Pablo Moreno, Spagna); L’Apôtre (di Cheyenne-Marie Carron, Francia).

La Giuria è presieduta quest’anno dal produttore austriaco Norbert Blecha.

Sarà inoltre assegnato il Premio speciale della Capax Dei Foundation al film, anche fuori concorso, che ha inciso maggiormente come strumento per la diffusione dell’arte sacra.