La recente “tegola” abbattutasi sulla sanità reatina, e cioè il forte ridimensionamento del laboratorio analisi, cui saranno sottratte le funzioni di “hub” (vale a dire che garantirà soltanto esami urgenti per pazienti ricoverati, mentre le altre analisi verranno effettuate al S. Filippo Neri, a Roma) è a nostro parere, la rappresentazione plastica di come, in ambito regionale, abbia prevalso la logica dei numeri e della forza della rappresentanza territoriale (che non abbiamo) rispetto alle legittime esigenze della popolazione reatina.
È solo un primo pezzo del ragionamento, perché se basta indicare in un qualsiasi decreto un numero minimo di prestazioni per garantire la sopravvivenza delle strutture sanitarie, è chiaro che anche in altri ambiti sanitari saremo destinati al peggio.
In riferimento al centro nascite, ad esempio, o per alcune specialità chirurgiche, per un altro.
Dobbiamo, magra consolazione, ricordare che quando chi ci rappresentava in regione all’epoca del decreto 80 (chiusura ospedali di Magliano ed Amatrice) sosteneva che nei piccoli ospedali si faceva “malasanità”, noi ribattevamo, inascoltati, che chiusi i presidi di Magliano e di Amatrice, sarebbe stato proprio il de Lellis il prossimo “piccolo ospedale” nel quale i numeri non garantirebbero la qualità delle prestazioni”. Con tanta pace delle esigenze di salute dei cittadini della provincia di Rieti, che, evidentemente, non riescono a far valere quello che in altri territori altre comunità riescono a far valere, e cioè una condizione socio demografica e orografica del tutto particolare.
La considerazione del nostro territorio in termini di politiche regionali si sta dimostrando una costante, sia per la sanità, sia per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali, sia per quanto riguarda la mobilità, sia per quanto riguarda il dimensionamento della rete scolastica.
È allora del tutto evidente che perseverare in politiche di questo genere renderà del tutto superfluo parlare di referendum provinciale per cambiare regione, saranno i cittadini di Rieti, quelli che potranno, a fare quanto prima le valigie.