Ciccomartino (Cgil): il De Lellis come forte Apache

Il De Lellis come Forte Apache. Pronto soccorso e reparti congestionati. Blocco degli interventi programmati. L’emergenza di questi giorni altro non è che l’acuirsi dell’emergenza permanente che vivono gli operatori ed subiscono i cittadini a valle della politica dei tagli e della mancata concessione di deroghe alle assunzioni.

Quello che la FP CGIL, unitamente ad altre sigle sindacali , ha denunciato da tempo, sta diventando,oggi drammaticamente e violentemente evidente in particolare modo per quanto riguarda gli accessi al pronto soccorso.

La “cronica” e drammatica carenza di personale ha raggiunto livelli insostenibili. La “coperta corta” sta cominciando a far vedere le grandi difficoltà di questa azienda a garantire servizi e assistenza ai cittadini. Se è bastato un primo accenno di “picco” influenzale” a fare andare in tilt pressoché tutti i pronto soccorso della regione Lazio, ed il nostro non ha fatto eccezione, è facile comprendere quanto, anche in situazione di “normalità”, da tempo si vive nei reparti e tra gli operatori.

La politica fin qui adottata,dettata dallo stato di commissariamento, è stata quella dei tagli, degli accorpamenti e riduzioni dei servizi, chiedendo alle Aziende sanitarie ed alle organizzazioni sindacali scelte “di buon senso” e agli operatori sacrifici e turni massacranti. Per di più senza una straccio di programmazione regionale che abbia individuato e messo a disposizione strumenti eccezionali (che poi eccezionali non sono, potendosi ridurre a qualche decina di assunzioni, anche temporanee, per i momenti di “picco di attività o per la riduzione delle liste di attesa) senza dover assistere al blocco degli interventi programmati, al congestionamento dei pronto soccorso, alla pratica degli appoggi nei pochi posti letto “liberi”, alla “velocizzazione delle dimissioni” per ricreare, artificiosamente, disponibilità.

Pensiamo che ora la situazione non sia più sostenibile e invitiamo questa direzione a compiere scelte “coraggiose” nell’interesse dei cittadini di questo territorio pretendendo dalla Regione Lazio, finalmente, la concessione delle deroghe necessarie per ripristinare le condizioni minime di una buona offerta sanitaria.

Siamo preoccupati dalle conseguenze e le ricadute che questa situazione sta avendo sull’ assistenza e sui malati e sul personale al quale va riconosciuto il merito di avere svolto il proprio dovere con grande senso di responsabilità, ma che poco può quando si pretende di arginare una “valanga” praticamente senza alcuno strumento.