Cicchetti: Petrangeli, Fuggetta e la lesa maestà

Cos’è accaduto al giovane giornalista Marco Fuggetta destinatario, da due giorni, di messaggi di solidarietà, vicinanza, incitamento, sostegno?

Non risultano, per Sua fortuna, e ce ne rallegriamo con Lui, eventi luttuosi o incidenti d’auto, morbi improvvisi o rapine subite. E allora? L’unico elemento al quale appare ragionevole fare ricorso per capire tanta affettuosa partecipazione è un articolo pubblicato su “Il Corriere di Rieti”.

Un “pezzo” nel quale si denuncia l’infedeltà fiscale del Sindaco “moralizzatore” e qualche sua furbizia nel rendere noto un patrimonio non esattamente da “proletario”.

La minaccia di querela che ne è subito scaturita non può, però, aver intimorito un cronista noto per scrupolo e puntigliosa capacità di documentarsi. Probabilmente c’è di più! E filtra, tra i “si dice”, le mezze ammissioni e qualche più esplicita ricostruzione, l’ipotesi, grave, che il Sindaco abbia chiesto all’editore di una TV locale, che non aveva nemmeno trasmesso la notizia, di togliergli Fuggetta dai piedi: cucire la bocca al reo di “lesa maestà” non facendolo più lavorare.

Solo questo può spiegare la corale, affettuosa, mobilitazione che si è sviluppata a favore di Marco e l’inutile comunicato di stima nei suoi confronti da parte di un editore televisivo che non lo avrebbe mai chiamato a collaborare se non lo avesse apprezzato.

Ma questo getta, al contempo, una luce sinistra sul comportamento del Sindaco che, pizzicato su un nervo scoperto, ha reagito con scompostezza e arroganza provando ad annientare il “nemico”.

Tanto significa tentare di privare del lavoro una persona nel momento in cui i giovani giornalisti fanno la fila per scrivere qualcosa remunerato con un tozzo di pane. È per questa ragione che va coltivata la richiesta di dimissioni del primo cittadino.

Un’istanza che nasce dall’omessa denuncia per una tassa dovuta e viene rafforzata dal comportamento aggressivo e ingiustificabile di chi avrebbe dovuto solo chiedere scusa per quanto accaduto. Un’esigenza di chiarezza e di pulizia che ha portato di recente all’uscita di scena, per analoga vicenda, di una Ministra della Repubblica sollecitata ad andarsene anche da Vendola, capo di SEL.