Chocofestival: il perfetto esempio della normalità

Chocofestival Rieti 2013

Lo scorso fine settimana a Rieti è stato pieno di dolcezze. Si è svolta infatti – anche con un certo successo – la seconda edizione del Chocofestival.

L’intuizione, arrivata da L’Opera e accompagnata dalla solita miriade di enti e sigle di categoria, aveva l’intento dichiarato di promuovere le maestranze italiane del cioccolato artigianale. Un modo, forse un po’ ingenuo, di reagire alle soffocanti logiche della globalizzazione.

Comunque sia, a noi la manifestazione è piaciuta. Ovviamente abbiamo gradito i suoi contenuti “cioccolatosi”, ma non solo.

Più interessante ancora abbiamo trovato lo stile con cui è stata offerta. Al contrario di quanto accade normalmente, non sembra esserci stato il solito trionfalismo. Nessuna prospettiva internazionale da millantare, nessuna pretesa di svolta epocale, nessun discorso sullo sviluppo del turismo e del sistema produttivo.

Non una voce ha detto che Rieti per tre giorni è stata la capitale della cioccolata. Al contrario di quanto è successo in altri casi, nessuno sta diffondendo dotti studi di agrotecnica sulla capacità della Piana Reatina di produrre cacao. Nessuno pensa di convertire la nostra agricoltura all’oro marrone!

Che dire: facciamo progressi! Viene da sperare che piccoli eventi riusciti come questa iniziativa del Chocofestival, allestiti con modestia e buona volontà, possano finalmente tracciare la rotta di una città normale. Una comunità che davvero ci mette del suo, tirandosi su le maniche senza nascondere la realtà delle cose dietro grandi finanziamenti pubblici, o quasi.

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