Musica

Chiuso tra gli applausi il festival del Passo Umile e Lieto

Grande successo di pubblico nel pomeriggio del 10 luglio a Rieti per "Leuca", ultimo spettacolo del festival Il passo umile e lieto

Grande successo di pubblico nel pomeriggio del 10 luglio a Rieti per Leuca, ultimo spettacolo del festival Il passo umile e lieto. Ad esibirsi per l’iniziativa che rilegge con suggestioni nuove i luoghi chiave della Valle Santa reatina è stato il trio composto da Rachele Andrioli, Rocco Nigro e Redi Hasa, che all’ombra degli Archi del Palazzo Papale hanno come aperto una porta sul Mediterraneo.

Il riferimento è infatti quello salentino del Capo di Leuca, luogo in cui la terra finisce e il mare inizia. A puntarci il compasso su una mappa si possono tracciare cerchi che comprendono l’Albania, la Grecia, la Sicilia: lo sguardo dice di una linea tra terra e mare che non è un confine invalicabile, ma una frontiera da attraversare, un invito al pellegrinaggio verso l’altro, al superamento di sé stessi.

Il toponimo deriva dalla parola greca leukós che vuol dire “bianco”, forse in riferimento a certe scogliere a picco sul mare. Nell’esecuzione musicale dei tre, il bianco è stato quello di una tela ideale, sulla quale applicare la variegata tavolozza della voce e dei suoni. Un’operazione che ha innestato sui colori primari della musica popolare nuove tonalità, ricavate da un uso discreto e intelligente dell’elettronica applicata alla fisarmonica, al violoncello, alla voce, con quella di Rachele a volte trattata a loop, come a moltiplicarsi, a dare base armonica o costruire un’ossessione ritmica infavore di un pubblico pienamente coinvolto a battere il tempo con le mani o a lasciarsi trasportare in paesaggi sonori inaspettati.

Che poi è il senso del festival: quello di indovinare qualcosa della spiritualità di san Francesco lasciando accadere un incontro che non ci si aspetta, vivendo il viaggio con l’ingenuità del pellegrino, restando aperti alla scoperta e lontani dal pregiudizio, con l’umiltà dei frati.