“Chiesa in uscita”: a Cittaducale incontro pubblico con la Misericordia

Arriva dalla parrocchia di Santa Maria del Popolo in Cittaducale un interessante segno di “Chiesa in uscita”. Giovedì 18 febbraio alle ore 18,30 si terrà infatti il primo di quattro incontri pensati dal parroco per «costruire e camminare insieme» con la sua gente, seguendo l’intuizione secondo cui «Nulla di ciò che vi sta a cuore è estraneo alla Chiesa».

Ad affiancare padre Mariano Pappalardo nell’assemblea saranno i rappresentanti della Confraternita di Misericordia di Rieti, che da qualche settimana hanno avviato un distaccamento nella città angioina. «È il primo tassello del nostro giubileo – spiega padre Mariano – un segno concreto della presenza della Chiesa che si fa vicina anche in questo modo ai parrocchiani che si trovano in difficoltà».

Un chiave di lettura del Giubileo della Misericordia che indica un approccio alla fede capace di fermentare la vita civile, il senso etico, di incidere sul vissuto quotidiano delle persone. «La fede non è un qualcosa che sta per aria» aveva spiegato proprio padre Mariano lo scorso 9 gennaio, giorno di inizio delle attività della confraternita a Cittaducale: «ciò che sta per aria non sta con Dio, perché Dio ha scelto di abitare la Terra».

Non a caso nel frattempo è stato completato il secondo segno giubilare in parrocchia: la nuova cappella dell’oratorio. Una stanza accogliente ricavata dentro palazzo Dragonetti, alla quale si accede da una “porta della gioia” su cui è scritto: «entra per sentirti amato, esci per amare».

«Adesso lavoriamo al terzo tassello – ci avvisa il parroco – stiamo pensando all’istituzione di un centro servizi e ascolto, con l’ottica di mettere su una cooperativa. È un progetto ambizioso, ma necessario: tanti miei parrocchiani non hanno lavoro, e allora cerchiamo di inventarcelo. Anche questi sono modi per essere Chiesa in uscita».

In linea con questo impegno, il secondo incontro dei quattro previsti, quello di giovedì 25 febbraio, sarà con imprenditori, artigiani, operai, sindacalisti e disoccupati. Nei successivi giovedì di marzo, il 3 e il 10, il dialogo sarà invece aperto con le associazioni socio-culturali prima e con quelle sportive poi.

Come a dire che a Cittaducale il giubileo si vive in quattro direzioni: salute, lavoro, cultura e sport: «un piccolo tentativo per rapportarsi con qualcosa che in genere ritenuto estraneo all’orizzonte della Chiesa» conclude don Mariano, quasi a dare «una piccola sveglia» alla comunità e a chi crede che la vita di fede sia tutta un sonnecchiare e spettegolare sui banchi della parrocchia.