Chi si lamenta dei silenzi dell’assessore Ubertini?

Panorama locale: ci siamo fatti una idea dell’attualità cittadina grazie alle dichiarazioni di alcuni importanti Reatini riportate da un noto free press del Centro Italia.

Il Sindaco (si direbbe contattato di buon mattino, un’insolito risveglio) si è limitato a dire che «dobbiamo aiutarsi gli uni con gli altri, e riempire le vie dei quartieri».

Il Presidente della Provincia Melilli è stato più generoso, dichiarando: «… a me interessa fare tutti insieme la stessa scelta». Incalzato da una domanda sulla sorte della Provincia, ha chiarito il suo pensiero: «… dobbiamo portare la Provincia di Rieti nel luogo che gli sarà più consono». Un trasloco problematico, che infatti non si sa ancora se avverrà «nella nostra Regione o fuori di essa».

Stanchi del linguaggio dei politici, ci siamo rivolti al volontariato, incuriositi dalla recente scoperta, presso la mensa di Santa Chiara, di «un ramo laico di San Francesco d’Assisi». Abbiamo così appreso che «… per offrire lavoro ci vorrebbe una bacchetta magica».

Disorientati e sconcertati, abbiamo chiesto conforto a Lambertino Emiliofili, stella polare dell’intellettualità cittadina. A suo avviso «la cultura, intesa “culturalmente”, dovrebbe essere il rompighiaccio di una stagnazione insensata». È dunque in netto dissenso con la «pluralizzazione dei processi stessi che, per come vengono presentati, non sembra vadino aldilà della carineria lessicale».

Ha poi ricordato un esponente politico sabino recentemente scomparso «… la cui cultura lo portava non ha fronteggiare a muso duro il modo di essere comportamentale di alcuni esponenti istituzionali…». Ci ha poi rivelato che tale Uomo Politico, in predicato per un sottosegretariato, «… è morto soffocato dalla sua stessa fiducia in un partito dove agli orizzonti anteponeva i piccoli calcoli da retrobottega».

Nel salutarci, Lambertino ha riaffermato con veemenza la sua convinzione che «… l’antica Rieti altro non sarebbe che la ‘madre di Roma’ attraverso la figliolanza di Rea».

Chi si lamenta dei silenzi dell’assessore Ubertini?