CGIL, CISL e UIL: anche a Rieti si sciopera contro la finanziaria

Anche a Rieti sciopero di 3 ore contro la manovra finanziaria. Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza, lunedì prossimo, con un presidio unitario sotto la Prefettura

Preoccupati per le conseguenze che la manovra economica determinata su lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese, Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro al Governo Monti per affrontare i problemi derivati dalla manovra e per chiedere i necessari cambiamenti. Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre un incontro a tutti i partiti per sollecitare la presentazione di emendamenti nella fase della discussione parlamentare. Intanto, già nella giornata odierna, le tre organizzazioni sindacali, presenteranno emendamenti comuni nel corso dell’audizione alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. A sostegno di queste rivendicazioni e di questo percorso Cgil, Cisl e Uil proclamano, per lunedì prossimo, 12 dicembre, 3 ore di sciopero.

Lo sciopero di 3 ore per ogni turno lavorativo, a Rieti, coinciderà, ancora una volta unitariamente, con un presidio di Cgil, Cisl e Uil provinciali, lunedì prossimo a partire dalle ore 11, davanti alla Prefettura, in piazza Cesare Battisti. Una protesta, che nel reatino porta il nome dei tanti disoccupati, inoccupati, lavoratori in cassa integrazione usciti traumaticamente dal mondo del lavoro. Una protesta contro quanto accaduto e purtroppo accadrà, con ripercussioni inimmaginabili, sul tessuto produttivo locale, nei settori dell’industria, del commercio e dell’artigianato.

«Pur nella consapevolezza del momento che il nostro Paese sta vivendo – spiegano i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Tonino Pietrantoni, Bruno Pescetelli e Alberto Paolucci il Governo deve riaprire la trattativa con il sindacato sulla manovra. Se qualcuno, nel Governo e nelle Istituzioni, pensa che il sociale sia stato messo fuori uso, si sbaglia di grosso. La politica ha abdicato al suo ruolo ma non il sindacato. Noi faremo fino in fondo, e senza equivoci, la nostra parte per cambiare questa manovra tutta recessiva. Magari attraverso un ‘patto sociale’, all’interno del quale siano contenute misure più eque per consentire al Paese di uscire dalla crisi. Inutile negare che siamo fortemente preoccupati per quanto sta avvenendo – continuano Pietrantoni, Pescetelli e Paolucci – per le ripercussioni che tali misure avranno sull’economica reatina, già fortemente penalizzata da politiche locali e regionali inconsistenti e per certi versi strabiche. Questa manovra è una misura pesante e senza equilibrio. A pagare sono al solito i lavoratori, le fasce più deboli della società. Nessuno può sfuggire a questa manovra e i lavoratori, donne e uomini nati negli anni 50, saranno i più colpiti, perché si trovano inchiodati da un fuoco concentrico: da una parte l’innalzamento dell’età e dall’altra, il passaggio dal sistema retributivo a contributivo. Il tutto nel pieno della crisi economica che vede molti lavoratori reatini in cassa integrazione in deroga, ordinaria, straordinaria e via dicendo. La manovra, quindi, colpisce un’area vastissima di lavoratori reatini; molto esposti anche i lavoratori del privato, delle piccole e medie aziende, dove i soldi non sono facilmente reperibili. È una situazione ingestibile. Lo sciopero di lunedì, anche a Rieti, come nel resto d’Italia, è solo il primo passo della nostra mobilitazione. Per questo diciamo: la nostra battaglia è appena cominciata».