Anniversari

Cento anni per l’Opera di don Minozzi: un’area da “Impresa sociale”

L’occasione dei cento anni dell’Opera Nazionale del Mezzogiorno d’Italia, ha offerto una preziosa occasione per presentare Promis, l’impresa sociale nata nel maggio del 2018 su impulso della Diocesi per la gestione di diverse attività

La giornata amatriciana per i cento anni dell’Opera Nazionale del Mezzogiorno d’Italia, ha offerto una preziosa occasione per presentare Promis, l’impresa sociale nata nel maggio del 2018 su impulso della Diocesi per la gestione di diverse attività, cominciando da quelle assistenziali nel cratere sismico. Ne ha parlato il direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali, David Fabrizi, nella sua veste di membro del Consiglio di Amministrazione dell’impresa sociale. Tra i progetti che Promis porta avanti nelle zone terremotate, i centri estivi aperti a bambini e ragazzi ad Accumoli, Amatrice, Borbona: «una dimensione importante per il territorio, con Promis a fianco di Caritas, che offre servizio a circa 800 utenti». Poi la gestione dei centri di comunità impiantati da Caritas, «attraverso cui si cerca di dare tutte le risposte possibili: ci lavorano persone del territorio, in gran parte giovani».

Fabrizi ha evidenziato alcuni punti di contatto fra l’azione di Promis e il carisma lasciato in eredità da padre Minozzi: innanzitutto, la vicinanza alle giovani generazioni: «oggi un territorio “orfano”, come la guerra il terremoto azzera tutto: come Minozzi e Semeria non hanno ricostruito solo muri ma hanno offerto un modo attivo di stare nella società, così cerca di fare Promis, tenendo conto del senso pratico».

Poi l’attenzione al lavoro: «don Minozzi fece molto per avviare all’attività produttiva i suoi orfani; oggi solo il lavoro può salvare queste terre»; senza dimenticare la particolare attenzione che il sacerdote amatriciano aveva verso l’elemento femminile, non a caso «più della metà dei dipendenti di Promis sono donne».

Infine, il coniugare cultura e carità: padre Minozzi realizzò sale di lettura, piccole biblioteche, e tra gli opifici esistenti nel complesso dell’Opera amatriciana c’era la tipografia, ha notato Fabrizi: era «un modo non solo per dare lavoro ma per dire che anche sui Monti della Laga non si è isolati e si può produrre cultura». Tra gli impegni di Promis, ha concluso Fabrizi, anche il curare il sito web “Andare oltre”, voce della ricostruzione nell’area colpita dal sisma, che si propone di «raccontare tutte le esperienze positive che danno speranza».