Cascioli e Sebastiani chiedono le dimissioni di Diego Di Paolo

I consiglieri di minoranza Andrea Sebastiani e Sonia Cascioli chiedono al sindaco Simone Petrangeli le dimissioni o la revoca delle deleghe all’assessore alle Culture Diego Di Paolo.

«Bisogna tagliare i costi della politica ed azzerare le spese inutili» scrivono in una nota facendo il verso ad «uno dei tanti slogan con il quale il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, ha infarcito il suo programma elettorale».
Secondo i due consiglieri, però, la storia, a distanza di due anni e mezzo dalle elezioni, ha raccontato una realtà diversa, «fatta di inconcludenza, ignoranza amministrativa, persecuzioni epurative da un lato ed elargizioni a favore di pochi eletti dall’altro».

Cascioli e Sebastiani vedono in Diego Di Paolo «un assessore completamente avulso dalle dinamiche del suo assessorato, che primeggia solo in termini di assenze da quell’assise che lo dovrebbe vedere invece protagonista».

E a supporto della tesi riportano alcuni dati secondo i documenti forniti dalla segreteria generale: «dall’inizio dell’anno al 13 novembre scorso solo 8 presenze su 58 riunioni di giunta. È come mancare dal lavoro 87 volte su 100 continuando però a percepire lo stipendio». Come a dire che Di Paolo ha garantito il suo apporto in sole 26 delle 221 delibere adottate nello stesso periodo: poco più dell’11% del totale. Dunque non dovrebbe «pretendere di costare alle casse di un Comune che ha dichiarato lo stato di predissesto ulteriori 50.000 euro l’anno a fronte di un contributo prossimo allo zero, considerando peraltro la sua assenza sistematica ogni qual volta convocato nelle commissioni consiliari».

«Oggi assistiamo alla vergognosa dichiarazione del sindaco sulla chiusura della biblioteca e Di Paolo si premura di far sapere che non l’ha scritta lui né conosce chi ne sia l’autore» proseguono i consiglieri, per i quali «siamo di fronte ad una gestione realmente preoccupante della cosa pubblica, accentrata nelle mani di pochi eletti appartenenti al ristretto cerchio magico del sindaco». Una amministrazione che secondo Cascioli e Sebastiani «ha saputo solo tagliare nastri di opere progettate e finanziate da altri, senza neanche avere il buon gusto di ricordarne gli autori, e riempirsi la bocca di presunta trasparenza e legalità del tutto autoreferenziata».

Gli esponenti della minoranza prevedono che «la realtà della gestione di questa Giunta ce la racconteranno gli organi inquirenti». «Nel frattempo» ritengono opportuno «far risparmiare ai reatini almeno lo stipendio di chi evidentemente ha altro a cui pensare», sollecitando l’assessore Di Paolo a rassegnare le proprie dimissioni e, se ciò non avvenisse, il sindaco Petrangeli a revocare le deleghe.

Un esito che eviterebbe ai due consiglieri di «portare l’argomento all’attenzione del prossimo Consiglio comunale».