Cascioli: dove lo trovi in Comune un laureato in giurisprudenza?

Ho già affrontato il tema della valorizzazione delle risorse interne al Comune, tanto sbandierato in campagna elettorale quanto disatteso sino ad oggi. Ed ovviamente per chi di slogan populistici preconfezionati ne ha fatto un contenuto imprescindibile, non poteva mancare di ripetersi nel bignami post crisi agostana con il più classico e lacrimevole dei riferimenti: «Risanamento ed efficienza della struttura organizzativa, costituiscono i presupposti per un ruolo del Comune vicino ai cittadini, motore di sviluppo futuro e riferimento dell’intera comunità politica».

Non smetterò mai di meravigliarmi di una classe politica che scrive una cosa e si straccia le vesti mentre la declama e poi fa esattamente il contrario.

Ma entriamo, come sempre, nel merito delle questioni. Con il decreto 51042 del 12 ottobre 2012, infiocchettato dal sindaco Petrangeli in una maniera sublime e denso di argomentazioni più che condivisibili, «è costituito, ex art. 90 del d.lgs. 18 agosto 2000, n.267 e 79 del regolamento degli uffici e dei servizi, l’ufficio di staff del Sindaco, funzionalmente ed esclusivamente dipendente dal capo dell’amministrazione denominato “Ufficio consulenza legale”, al quale vengono attribuite le seguenti attività e funzioni: 1) analisi del contenzioso del Comune di Rieti con la proposta al Sindaco di soluzioni idonee in termini di efficacia ed economicità delle azioni da intraprendere; 2) pareri legali richiesti dal Sindaco in ordine e procedimenti di particolare complessità; 3) implementazione dell’indirizzo del Sindaco afferente all’avvio del procedimento amministrativo finalizzato alla tempestiva istituzione di un ufficio legale che agisca e difenda il Comune di Rieti nelle sedi giuridiche di riferimento».

Non c’è che dire! Finalmente alle parole seguono i fatti! Troppo bello per essere vero?! Ma vuoi vedere che questo slancio di logica amministrativa si scontra con l’esigenza non proprio trasparente di gestire in proprio e senza alcun criterio gli affidamenti a legali di fiducia e tanto meglio se presenti nelle liste che hanno corso a sostegno del candidato Petrangeli?

Potrei essere tacciata di formulare basse, gratuite insinuazioni se non fosse che la storia, ancora una volta, mi ha dato ragione. Evidentemente scomodo in ragione della riconosciuta limpidezza morale, il dottor Massimo Signoretti, assegnato al citato “Ufficio consulenza legale”, laureato in giurisprudenza, abilitato all’esercizio della professione forense, vincitore di pubblico concorso ed in servizio di ruolo presso il Comune di Rieti con lo status giuridico di funzionario amministrativo, già dirigente del Settore Risorse Umane, lo scorso 2 agosto, con i più sentiti ringraziamenti e con una revoca dell’incarico notificata a casa, attesa l’urgenza, è stato cortesemente invitato ad accomodarsi fuori «pur nella consapevolezza di creare una disfunzione nell’ufficio di staff del Sindaco per il venir meno di una alta professionalità».

Potrei scrivere tante altre cose in merito a questa ennesima triste vicenda, ma mi limito a rappresentarne una piccola parte cogliendo l’occasione per chiedere scusa, in qualità di rappresentante del Consiglio Comunale, alle tante lavoratrici ed ai tanti lavoratori che da mesi stanno subendo e soffrendo prepotenze di ogni genere e strafottenze di una classe politica di infimo livello asservita solo a logiche personalistiche e squallidamente attenta a perseguire interessi di parte.

Ma vuoi vedere che il dott. Signoretti ostacolava l’avanzata di qualcun altro? No, non è possibile, sarebbe veramente ancora una volta iniziare a scavare dopo aver toccato il fondo! Ed invece la realtà è assolutamente più straordinaria della più fervida delle immaginazioni: sulla scena si materializza la dottoressa Francesca Silveri che con decreto 31787 del 12 luglio 2013 viene incaricata dal nostro funambolico Sindaco, opportunamente imbeccato dalla zarina in salsa reatina, «di funzioni di staff e in particolare funzioni di coordinamento della segreteria del Sindaco e di assistenza legale».

Se non avessi letto il testo del decreto e mi fossi limitata al titolo, avrei dato per scontato che a prendere le redini di un ruolo così delicato e cruciale della vita amministrativa dell’Ente fosse arrivata una professionista di consolidata esperienza nel settore specifico. E invece , pensate un po’, la dottoressa Silveri, classe 1978 da Cittaducale, «è in possesso dei requisiti richiesti per ricoprire tale incarico, avendo la stessa una formazione giuridica»!

Avete capito bene: siamo riusciti a trovare un fenomeno che pagheremo per tre mesi ben 9.000 euro perché è laureata in giurisprudenza. E dove lo trovi all’interno del Comune un laureato in giurisprudenza! Ma ancora di più: dove lo trovi a Rieti un laureato in giurisprudenza! Vorrei scrivere tante altre cose, ma credo veramente che questo sia più che sufficiente per testimoniare ancora una volta come chi ci sta amministrando lo sta facendo in maniera arrogante, volgare ed irrispettosa delle reali esigenze dei cittadini che meritano risposte concrete e non queste vergognose politiche clientelari.