Carnevalone Liberato: così lo racconta il Pcl

Indignazione da parte del Partito Comunista dei Lavoratori per gli interventi dei Nas durante lo svolgimento del “Carnevalone Liberato” di Poggio Mirteto. Una vicenda riportata anche dai quotidiani di questa mattina.

«I NAS (nucleo anti sofisticazioni) – spiega Mario Tommasi del PCL di Rieti – hanno contestato, praticamente, il travaso da damigiane a bottigliette di plastica del vino nello stand del Carnevalone. Questa semplice contestazione (con tanto di verbale) poteva significare l’inizio di un contenzioso che poteva durare anche anni con esito incerto (tipico per l’Italia). A questo punto gli organizzatori del Carnevalone Liberato (praticamente il Circolo ARCI di Poggio Mirteto) si sono resi conto della provocazione organizzata (da chi ?) e del rischio di avvitarsi in una disputa infinita; hanno preferito chiudere la festa, non accettare provocazioni, affidare alle forze dell’ordine la gestione della piazza, che intanto si stava riempiendo con migliaia di persone».

«Il fatto che poi le stesse “forze dell’ordine” abbiano chiesto agli organizzatori di riprendere, se pure in modo parziale, la gestione della piazza (musica, spettacoli e stand gastronomici) proprio per evitare che la presenza di migliaia di persone in piazza generasse “problemi di ordine pubblico” – prosegue Tommasi – è tutto da verificare. Speriamo che il ridicolo verbale dei NAS sia stato annullato e che, quindi, non ci siano conseguenze legali per gli organizzatori».

«Questa – evidenzia il comunicato del Partito Comunista dei Lavoratori – è la conclusione di una storia che va avanti da anni: il tentativo di far cessare una festa di carnevale (che trae le sue origini dal Risorgimento Italiano – l’auto liberazione di Poggio Mirteto dallo Stato Pontificio) dichiaratamente anticlericale, che, specialmente negli ultimi anni, era l’appuntamento annuale per migliaia di persone giustamente indignate contro i governi italiani e lo stato del vaticano. Sembra che questa volta ci sono riusciti».