Il Carnevale di Amatrice tra divertimento e tradizione

Oltre al sostegno materiale delle persone, tra gli obiettivi della Caritas c’è quello di contribuire a una maggiore coesione sociale.

Una prospettiva che impegna nell’aiuto dei più deboli, ma anche ad acquisire una visione generale del del territorio, alla quale non sfuggono i momenti di festa.

In quest’ottica, lo scorso 13 febbraio è stato organizzato ad Amatrice un evento per far incrociare il divertimento del Carnevale con il racconto dei ricordi delle tradizioni locali.

Un’occasione che ha visto la presenza del vescovo di Rieti, mons Domenico Pompili, che con piacere è stato ad ascoltare le diverse narrazioni delle tradizioni locali.

All’evento, organizzato presso le strutture del Centro Caritas di Amatrice, non sono ovviamente mancati i vari dolci tipici di Carnevale, come le frappe e le castagnole, affiancati da un ricco rinfresco: una tavolata messa insieme con il contributo tutti i partecipanti.

L’iniziativa ha destato l’interesse anche degli abitanti dei Comuni e delle frazioni attorno ad Amatrice e, viste le difficoltà degli anziani e dei ragazzi a raggiungere il Centro di comunità, è stato attivato, già da qualche mese, un servizio navetta in grado di raggiungere ogni luogo.

La festa è stata vissuta in due ambienti: nel primo sono stati disposti i banchetti per accogliere i dolci e ospitati i bambini in maschera, che si sono divertiti a giocare, seguendo le proposte degli operatori della Caritas, e non si sono risparmiati nel fare scherzi e tirare coriandoli e stelle filanti.

In un altro locale, si è invece creata un’atmosfera familiare tra i partecipanti, che hanno raccontato le tradizioni, di anni ormai lontani, del proprio paese di appartenenza. In ogni racconto ha risuonato un forte entusiasmo, accompagnata dall’ascolto attento dei convenuti.

L’incontro ha inoltre fornito l’occasione per presentare un nuovo progetto promosso dalla Caritas dalla diocesi di Rieti, che prevede la partecipazione delle parrocchie dei comuni di Posta, Cittareale, Borbona, Accumoli e Amatrice.

Il progetto si chiama Memoria e Identità collettiva, e verrà realizzato anche in collaborazione con la Residenza Sanitaria Assistita San Raffaele Borbona.

L’iniziativa che ha come scopo la creazione di un percorso che approfondisca gli insegnamenti cattolici sulla resilienza post-trauma, intende tessere le trame dei ricordi della comunità attraverso scatti fotografici, immagini, video, poesie e racconti, offrendo così ad ognuno la possibilità di riscoprire la propria città attraverso un viaggio fatto di paesaggi e racconti.

A fine giornata i partecipanti hanno salutato il Carnevale con la tradizione del “Focaraccio”.

da www.andareoltre.org