Carlo Valente nelle semifinali del contest “Voci per la libertà” legato ad Amnesty International

A convincere la commissione selezionatrice è stato il brano Crociera maraviglia che, in netta contrapposizione ad un sound dal sapore caraibico, racconta la tragedia del viaggio della speranza di un uomo che dopo aver attraversato il deserto, il mare, dopo essere stato venduto come schiavo in Libia, dopo aver affrontato il freddo, la paura e la vessazione di qualsiasi diritto umano, arriva ad un passo dalla terra promessa.

Carlo Valente, giovanissimo cantautore reatino, è tra gli otto semifinalisti di Voci per la libertà, il contest legato ad Amnesty International e riservato a canzoni che toccano il tema dei diritti umani.

A convincere la commissione selezionatrice è stato il suo brano Crociera maraviglia che, in netta contrapposizione ad un sound dal sapore caraibico, racconta la tragedia del viaggio della speranza di un uomo che dopo aver attraversato il deserto, il mare, dopo essere stato venduto come schiavo in Libia, dopo aver affrontato il freddo, la paura e la vessazione di qualsiasi diritto umano, arriva ad un passo dalla terra promessa.

Sbarcare a Lampedusa rimarrà per lui un sogno mai realizzato e la sua fine, che si mischia a tante storie con lo stesso epilogo, non servirà comunque a svegliare le coscienze sopite, l’indifferenza, sia istituzionale che umana.

«Scrivere di tragedie non è facile – dice Valente – così ho cercato di rendere la traversata il più dolce possibile: ho provato a trasformare il Mediterraneo in una culla con coperte color schiuma di mare e quel gommone improvvisato in una sorta di imbarcazione con cabine numerate».

Le semifinali del concorso si terranno in due giornate, il 21 e 22 luglio, a Rosolina Mare (Ro). Valente sarà di scena la prima sera. La finale è in programma il 23 luglio.

Crociera meraviglia fa parte dell’album «Tra l’altro», l’opera prima di Carlo Valente. Un disco che parla d’amore e di mafia, di calcio e immigrazione, di vanità, politica e violenza. E lo fa con simulata leggerezza. In realtà l’album non concede sconti e lo si capisce dal titolo. Tra l’altro è infatti il brano dedicato a Federico Aldrovandi, il diciottenne morto nel 2005 sotto i colpi ricevuti durante un controllo di polizia.

Lo sguardo di Carlo Valente è senza dubbio rivolto alla canzone d’autore più attenta ai temi sociali. La sua rilettura è fresca, attuale, diretta, immediatamente fruibile. Non pontifica, non arringa, racconta, immagina. Così il patto Stato-mafia diventa una storia d’amore, “La trattativa Sandro-Maura”, il viaggio dei migranti appunto una “Crociera maraviglia”, il nostro attempato Paese si trasforma in “Il mio vecchio porcile” di ispirazione orwelliana e il racconto della vicenda Aldrovandi viene narrato in prima persona da un Federico che sorride e tende la mano ai suoi assassini per spezzare idealmente il circolo della violenza.

Il disco è prodotto e arrangiato da Piergiorgio Faraglia e Francesco Saverio Capo.