Caritas: l’impegno quotidiano

Il buon funzionamento di una macchina complessa come quella della Caritas, attenta a cogliere i bisogni materiali delle persone nel complesso della loro vita, richiede attenzione e dedizione costante.

Abbiamo quindi conversato con la signora Luigina Pitoni, responsabile della segreteria della Caritas Diocesana di Rieti, per approfondire le tematiche che si trovano al centro dell’attività di questo particolare ente ecclesiale.

Luigina, in che consiste il suo lavoro quotidiano per la Caritas?

Oltre ai normali compiti di segreteria, mi occupo di gestire direttamente le più svariate richieste di sostegno: per i farmaci, per le utenze, per gli affitti eccetera.

È una bella responsabilità…

Sì, in effetti, sotto la supervisione del direttore don Benedetto, sul mio tavolo passano le tante situazioni di disagio raccolte dal centro d’ascolto, come pure la gestione dall’attività di Recuperandia. Il nostro compito è di valutare con particolare attenzione le storie personali e le situazioni che si affacciano ai nostri sportelli, in modo da comprendere le situazioni e dare, dove è il caso, non solo una immediata risposta economica, quanto, soprattutto, un percorso di uscita dalle difficoltà.

Lavora in Caritas da molti anni. Come sono cambiate, se sono cambiate, le situazioni disagio che incontrate?

È cambiato moltissimo negli anni. Intanto c’è stato quantomeno un raddoppio delle richieste di aiuto nell’ultimo periodo. I problemi poi, derivano anche dai cambiamenti sociali. Ad esempio ci sono nuove povertà dovute alle separazioni o a difficoltà che hanno comunque origine nella famiglia. Ci sono poi disagi legati alle dipendenze, anche rispetto al gioco d’azzardo o da bar. Per non parlare di tutte le problematiche che emergono a seguito della crisi economica. Un universo di difficoltà che è anche complicato raccontare e rispetto al quale è necessario un grande sforzo di comprensione.

Ma come si può distinguere il bisogno autentico da quello “di comodo”?

È chiaro che non tutti quelli che si presentano alla Caritas hanno realmente bisogno. Valutare le situazioni e decidere cosa fare non è facile. Va fatto un lavoro di rete, nel quale le Caritas parrocchiali hanno un ruolo decisivo, che permette di ricostruire il vissuto delle persone e capire se davvero c’è una povertà o piuttosto ci sia altro. Solo così è poi possibile avviare percorsi nono solo di aiuto, ma di recupero.

Cos’è la povertà oggi?

Intanto ci sono diversi piani di povertà. Una spaventosamente diffusa oggi riguarda un dato che non è materiale. Tanto disagio deriva infatti dalla solitudine e dal disgregarsi dei rapporti sociali e familiari. Rispetto al più ristretto ambito del disagio economico, c’è da dire che non è affatto scontato che il disagio sia immediatamente legato al reddito. C’è, è vero, una povertà per così dire “classica”, tipica sopratutto degli immigrati e delle fasce più deboli della popolazione. Capitano però anche situazioni di oggettiva difficoltà che riguardano persone che hanno un lavoro o un buon profilo professionale. Le loro vite però finiscono gravate dalle più svariate situazioni. E ancora una volta sta alla nostra sensibilità riuscire a capire e immaginare soluzioni. Una povertà del tutto particolare è poi quella dovuta alla mancanza di lavoro. Spesso in famiglie che avevano progettato la propria vita sulla base di due stipendi, quando viene a mancare anche solo uno dei due redditi, le cose si fanno difficili a causa di impegni già presi come i mutui per la casa. Un panorama complesso con cui la Caritas si confronta sempre con uno spirito aperto alla comprensione della complessità della società.

Dal particolare osservatorio della Caritas, qual è il principale problema della nostra realtà locale?

La perdita di lavoro è sicuramente il problema che si presenta con più frequenza. E non è un dato legato solo alla crisi industriale. Anche nel piccolo mercato dell’assistenza domestica o delle pulizie, ad esempio, è sempre più difficile trovare opportunità di occupazione. Qualunque ne sia la causa, la povertà è in ogni caso un fenomeno in crescita nella nostra Diocesi. I dati diffusi dall’ultimo rapporto Caritas danno una precisa linea di tendenza in questo senso. Probabilmente occorre tenere presente tutte le problematiche e inventare nuove strategie di intervento.


Il report dell’Osservatorio della Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana di Rieti è scaricabile dal link seguente:

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