Cammini di fede, il vescovo: «Turismo e spiritualità si incontrano nella cultura»

Si è svolta martedì 2 agosto alle 12, presso la sala conferenze della Sabina Universitas di palazzo Dosi, la conferenza stampa di presentazione del progetto “Saber Universal” – Santiago, St.Benedict – Route Universal Activity.

Il Progetto, di cui il Comune di Rieti è capofila, è stato valutato positivamente dalla Commissione Europea ed è risultato, alla fine del processo, uno degli otto progetti finanziati dal programma europeo. L’iniziativa si propone di creare un’offerta di turismo accessibile, migliorando strutture e servizi lungo due itinerari esistenti di rilevanza UE: il “Cammino Francese” in Spagna, la più famosa via di pellegrinaggio a Santiago de Compostela e il “St. Benedict Way” in Italia, un percorso che collega i luoghi più importanti legati alla vita di San Benedetto da Norcia, patrono d’Europa.
Il prodotto turistico proposto si baserà sul patrimonio culturale, ma anche sugli sport e le attività all’aria aperta. Infatti gli itinerari attraversano aree si rilevanza spirituale, culturale e storico, ma rappresentare un’attrazione anche per i turisti amanti del trekking a piedi e della bicicletta.

L’obiettivo è quello di rendere “universale” l’esperienza di pellegrinaggio lungo gli itinerari che fanno parte del comune patrimonio europeo. Nei primi giorni di agosto hanno avuto luogo i primi incontri tra i partner per dare avvio alle attività previste dal progetto finanziato.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato, alla presenza dei partner del progetto, delle stituzioni e degli stakeholders locali, il prof. Paolo Piacentini, responsabile Cammini del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il dott. Giovanni Bastianelli, direttore dell’Agenzia del Turismo della Regione Lazio, e il vescovo Domenico.

«I Cammini sono nel piano strategico del ministero dei Beni Culturali» ha ricordato Piacentini, sottolineando che il ministro Franceschini ha voluto investire «qualcosa come 60 milioni di euro, 20 dei quali per i cammini francescani e benedettini». Rieti li possiede entrambi in modo “naturale”, senza doversi inventare nulla.

E allora la questione, prima ancora che economica, è umana: occorre saper accogliere. Ci voglio le strutture e la manutenzione, ma come ha ricordato Bastianelli, c’è da mettere insieme un’offerta complessa, che unisca i singoli punti di forza (dalle acque e dall’ambiente naturale agli chef stellati, dall’Amatriciana al Cammino di Francesco) fino a risultare un unico prodotto, caratterizzato dal fascino che esercitano insieme qualità della vita e qualità dell’ambiente.

Discorsi approfonditi da mons. Pompili, che ha puntualizzato: «non basta avere grandi ricchezze, la sfida è saperle mettere a frutto. Bisogna lavorare sulla coscienza e la consapevolezza di quello che siamo e che abbiamo». In questo vanno bene gli itinerari benedettini, ma al centro deve restare il Cammino di Francesco: «Dobbiamo avere noi per primi consapevolezza del territorio in cui viviamo. Turismo e spiritualità si incontrano nella cultura. Per questo a breve lanceremo la Valle dei mille presepi: perché il presepe è uno ed è nato qui. E noi abbiamo non solo il diritto ma il dovere di ricordarlo».

Foto di Massimo Renzi.