Società

Cambia la mobilità, non in meglio

Un Report Istat su “La mobilità degli italiani, le intenzioni per il prossimo autunno” illustra come i cittadini si stanno organizzando negli spostamenti

Mentre la maggioranza delle persone termina le sue vacanze e rientra nei luoghi di residenza, riprendono i normali ritmi quotidiani. Iniziano ad affacciarsi previsioni sulla ripartenza autunnale anche per verificare quanto ancora inciderà la pandemia, o almeno quanto i cittadini pensano inciderà.

Un Report Istat su “La mobilità degli italiani, le intenzioni per il prossimo autunno” di recente pubblicazione illustra come i cittadini si stanno organizzando negli spostamenti.

Da quanto emerge l’atmosfera in cui siamo immersi rimane quella della pandemia. L’80,6% degli intervistati prima della pandemia usciva di casa per motivi di studio o di lavoro almeno 5 volte a settimana, tra settembre e ottobre 2021 questa quota di persone si ridurrà a 68,1%, mentre aumentano quanti immaginano di non spostarsi mai (10,3% contro il 3,4% pre-pandemia) e quelli che pensano di spostarsi meno di 1 volta a settimana (2,1% contro 0,2%).

Nella popolazione sembra crescere, dunque, una porzione di cittadini che a causa del cambiamento nelle loro attività ha modificato alcuni suoi comportamenti: persone, che rimangono più legate al luogo di residenza. Questo indica da un lato il cambio dell’organizzazione lavorativa, dall’altro lato il pericolo di rimanere esclusi, isolati, perché non siamo più abituati a coltivare relazioni di prossimità e di vicinato.

Un altro effetto della pandemia è la riduzione dell’utilizzo dei mezzi pubblici. Nello stesso report si segnala che aumenterà l’utilizzo dell’automobile privata: prima della pandemia era il 44,1% ad andare in ufficio o a scuola con la macchina, tra settembre-ottobre 2021 prevede lo stesso mezzo di trasporto il 49,4%. Contemporaneamente diminuiscono gli utenti di bus, metro, corriere e pullman pubblici da 27,3% a 22,6%.

La scelta di non utilizzare i mezzi pubblici è legata alla paura di essere contagiati, avvertono i ricercatori. Purtroppo, non aumentano nemmeno quanti scelgono di andare a piedi o in bicicletta. La mobilità verde che dovrebbe proporsi come alternativa rimane un tema circoscritto agli appassionati o un gioco per quanti provano un giro sul monopattino elettrico. Gli incentivi non sono stati efficaci.

Le previsioni sul cambiamento della mobilità ci mostrano un’Italia che non ha fatto grandi passi in avanti nel tempo del Covid: nella maggior parte dei casi si cerca di trovare soluzioni individuali e private a problemi comuni e tendiamo a disinteressarci delle questioni ambientali. A questo si aggiunge ancora la scarsa capacità propositiva delle amministrazioni pubbliche locali e nazionali che ancora non riescono ad offrire un trasporto pubblico dignitoso e adeguato, che i giovani chiamano i “trasporta poveri”.

dal Sir