Bruchi e farfalle

La marcia tremendamente ordinata dei piccoli bruchi avvistati a Colle San Mauro sembra ispirare simpatia. In realtà è un temibile esercito in miniatura. I piccoli insetti in lunga fila indiana sarebbero capaci di distruggere interi alberi di pino. Come se non bastasse i loro aculei sono velenosi per uomini ed animali.

Certo, quello che stupisce di più, è l’estrema “disciplina” con cui si spostano. Uno dietro l’altro, come se avessero ricevuto un ordine. Alla Processionaria, questo il nome comune del bruco, basta considerare le tracce del compagno che precede. Soltanto quelle.

Questo comportamento ci ricorda qualcuno? Tutti noi, praticamente. Definito conformismo, e da tutti condannato come tale, è una tentazione fortissima. È un modo di vivere e pensare che considera il proprio “mondo”, piccolo o grande che sia, come qualcosa da inseguire. Oppure magari dal quale prendere le distanze seguendo però l’esempio di persone vicine.

Per liberarsene, se si vuole, cosa possiamo fare? Fermarci, un po’ come una crisalide, e poi aprire le ali verso altri mondi da abitare, o magari sfiorare soltanto come fa la farfalla con i fiori. Qualcuno ha scritto che non è l’uomo a possedere la libertà ma la libertà a possedere l’uomo. A noi resta solo la responsabilità di farci prendere o sfuggirgli.