Covid

Botti, veglioni e coprifuoco: ecco le regole del Capodanno in rosso

Il severo lockdown per contenere contagi e prevenire focolai impone dunque un capodanno ridimensionato a misura di Covid, come del resto siamo stati abituati a fare anche nelle recentissime festività natalizie

E quest’anno strano, da molti maledetto, critico di certo, finirà ufficiosamente con due ore d’anticipo. Alle 22 del 31 dicembre scatta infatti il “coprifuoco” da zona rossa nazionale, secondo ultimo decreto governativo, e dopo quell’ora ci resterà poco più che stappare lo spumante tra congiunti stretti.

Il severo lockdown per contenere contagi e prevenire focolai impone dunque un capodanno ridimensionato a misura di Covid – come del resto siamo stati abituati a fare anche nelle recentissime festività natalizie: cenone con al massimo due ospiti non conviventi (che però poi dovranno fermarsi anche per la notte…), chiusi bar e ristoranti (consentita tuttavia la consegna a domicilio), impossibili gli spostamenti dalle 22 di San Silvestro fino alle 7 – attenzione: non alle 5 come di norma! – del primo gennaio, divieto assoluto di “botti” e niente feste nemmeno in strada o nelle piazze.

«Saltano» dunque i veglioni, i fuochi d’artificio, i vituperati “trenini” e gli annessi cotillon, il conto alla rovescia che accompagna la partenza a razzo del 2021? Si vedrà dall’autodisciplina che sapranno imporsi gli italiani. Di certo – secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè – quasi un italiano su due (il 47%) si dice pronto a denunciare alle forze dell’ordine i comportamenti scorretti dei vicini, le feste abusive o gli assembramenti proibiti; e, sorpresa, l’intransigenza sarebbe maggiore (59%) in chi vive al Sud, tradizionalmente più legato ai rumorosi riti del cambio di calendario.

Per rafforzare i divieti, inoltre, diversi Comuni hanno emesso ordinanze restrittive ad hoc. Benevento, per esempio, ha proibito i fuochi artificiali dalla mezzanotte di ieri a tutto il 2 gennaio, Pescara prolunga un identico divieto addirittura fino alla Befana, per non citare L’Aquila che lo fa in perpetuo. Avellino anticipa alle 14 odierne la chiusura dei bar per scongiurare anche eventuali aperitivi augurali. E Firenze stanotte aumenterà le pattuglie di sorveglianza soprattutto nel centro storico.

Le amministrazioni locali cercano perlomeno di compensare l’astinenza forzata con iniziative da seguire – manco a dirlo – in streaming: concerti, film, proposte culturali. Roma offrirà un contenitore digitale con performance artistiche registrate dai luoghi storici della Capitale, Ferrara conferma invece il suo pirotecnico «Incendio del Castello» ma ovviamente solo in video, Torino mette on line Pirandello e Milano vuole coinvolgere i cittadini in un evento collettivo “a distanza”.

Insomma, l’anno vecchio si impegna a confermare fino all’ultimo le sue caratteristiche, ormai ben note; il 31 dicembre 2020 si veste di un rosso che stavolta non è il colore delle feste e lascia al giorno seguente l’impegno di iniziare un cammino più aperto alla speranza: un augurio che nessun lockdown potrà impedire di farci.

da avvenire.it