Bonifica, Polidori e Filippi (Cgil): eravamo rimasti i soli…

Eravamo rimasti pressoché soli a difendere le ragioni dei dipendenti del consorzio della Bonifica di Rieti, ed in generale delle attività svolte dai Consorzi della Bonifica.

In attesa di veder pagati gli stipendi arretrati, non possiamo che essere contenti della notizia che la Regione Lazio ha finalmente sbloccato una parte dei fondi.

Ora però vorremmo vedere iniziare il processo di riforma della difesa del suolo e delle acque che deve vedere in prima fila i Comuni e che può e deve coinvolgere il Consorzio della Bonifica.

Abbiamo già in passato avanzato proposte in merito, proposte che guardano al lavoro che c’è e che qualcuno deve fare, lavoro che è occupazione e nello stesso tempo cura e difesa del nostro territorio, che può mettere in connessione ed in sinergia la natura stessa dell’ appennino Reatino, le risorse agricole ed ambientali, l’ecosistema, l’acqua, i laghi, le riserve, il buon mangiare ed il bene abitare.

In realtà la Cgil di Rieti, insieme a Cisl ed Uil, con il proprio Progetto delle Valli, richiamandosi alle proposte sulle aree interne e sulla terra di mezzo, aveva fin dal 2011 promosso una serie di iniziative in merito, tant’é.

Oggi nel vero e proprio caos amministrativo determinato dalla messa in liquidazione delle Provincie appare ancora più urgente riprendere quella discussione, immaginando un processo di accorpamento delle amministrazioni locali che non sia solo un mero esercizio di somma ma che risponda ad una idea di sviluppo e che sia interconnessa strettamente alla economia reale, alla occupazione, al lavoro.

In questo senso tutti, e diciamo tutti, debbono assumersi le proprie responsabilità, i Politici e gli Amministratori in primo luogo, le forze di rappresentanza sociale e quelle di rappresentanza delle imprese.

Non possiamo immaginare cosa ne sarà del nostro territorio se dovessimo fallire o peggio rimanere fuori dai processi disegnati da Horizon 2020. (Programmazione Europea 2015-2020)

Con ciò, pensando di interpretare un senso comune diciamo che siamo stufi delle passerelle e della propaganda e che abbiamo bisogno di un impegno vero a concretizzare un futuro.

Nel frattempo godiamoci questa piccola soddisfazione di vedere centrato un obiettivo che ci eravamo proposti.