Betlemme-Greccio, presepe speciale all’ombra del santuario

Presepe vivente Greccio

Normalmente chi assiste alla rievocazione del Natale di Greccio sa, se ben informato, di non doversi aspettare un presepe vivente, vale a dire la recitazione della scena della Natività di Betlemme, ma la rievocazione storica di quell’evento vissuto nella “Betlemme francescana” nel Natale del 1223: non figuranti in costume palestinese del I secolo, dunque, ma personaggi medievali, con gli abitanti del borgo, messer Giovanni Velita, i frati e naturalmente san Francesco, che in quell’anno, lo stesso in cui aveva visto la propria Regola (vergata sempre qui in valle reatina, a Fonte Colombo) bullata da papa Onorio III, dallo stesso pontefice ottenne il placet al suo desiderio di “vedere con gli occhi della carne” la scena della nascita del Salvatore, ricreando tra i boschi di Greccio la grotta con l’asino e il bue e la greppia su cui venne adagiato il nato Bambino.

Ogni anno, la rievocazione storica realizzata dalla Pro loco grecciana vede i volenterosi paesani impegnarsi nella drammatizzazione che mette in scena quegli eventi, dall’arrivo del santo di Assisi nella località sul monte Lacerone in cui realizzò il romitorio per i suoi frati fino alla santa notte che lo vide, nella Messa natalizia celebrata all’aperto dopo aver ricreato la stalla betlemita, predicare il mistero della Natività con così tanto ardore che il bambinello di stoffa preparato dalla moglie del Velita sembrò agli occhi degli astanti prendere vita.

La sacra rappresentazione è avvenuta più volte (a partire dalla sera del 24, prima della Messa celebrata al santuario dal vescovo diocesano) anche quest’anno. Ma il pomeriggio di domenica 30 dicembre se ne è avuta un’edizione speciale, che ha visto aggiungersi ai protagonisti della drammatizzazione in costume medievale anche molti figuranti di presepi viventi, giunti da diverse località per un’iniziativa sponsorizzata dall’Unione nazionale delle Pro loco d’Italia: “Il presepe dei presepi”. Così, nel finale della rievocazione storica, ecco che ai personaggi del Duecento si sono uniti vari figuranti rappresentanti i pastori di Betlemme, i Magi, i soldati romani, la corte di Erode.

Un’ideale unione tra la Betlemme originaria e la sua “versione italica” che, per volontà di Frate Francesco, si trova nella Valle Santa. Unione suggellata anche dalla presenza del primo cittadino di Bethleém Vera Baboum, presente per l’occasione: la Baboum, prima donna a ricoprire la carica di sindaco nella cittadina della Cisgiordania sottoposta all’Autorità palestinese, ha garantito la sua presenza, accolta dalla collega di Greccio Albertina Miccadei, dai responsabili della Pro loco e dalla comunità dei Frati Minori del santuario francescano; alla vigilia, a Rieti aveva incontrato anche gli amministratori locali, in un breve e cordiale colloquio svoltosi a Palazzo Dosi con il sindaco del capoluogo Simone Petrangeli e il presidente della Provincia Fabio Melilli.

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