Beppe Grillo e la circonvenzione di elettore

Sul blog di Beppe Grillo è apparso un post dal titolo “Circonvenzione di elettore”. Da quel che abbiamo capito, il leader a Cinque Stelle vorrebbe modificare l’articolo 67 della Costituzione, quello che stabilisce: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».

La Costituzione prevede i modi e le forme attraverso cui può essere modificata quando se ne fa avanti la necessità. Bisognerebbe però sempre ricordarsi che il testo è frutto del confronto tra persone della statura di Piero Calamandrei, Giuseppe Dossetti, Alcide De Gasperi, Benedetto Croce, Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, Ugo La Malfa, Emilio Lussu, Ferruccio Parri, Nilde Iotti, Angelina Merlin, Amintore Fanfani, Luigi Einaudi, Antonio Segni, Giuseppe Saragat, Giovanni Leone, Sandro Pertini… Insomma: prima di prendere l’iniziativa bisognerebbe fare un esercizio di modestia.

Chi andrebbe a mettere le mani sui delicati equilibri dell’impianto costituzionale? Abbiamo davanti personalità tali da garantire reali miglioramenti? O piuttosto finiremmo per compromettere le fondamenta stesse del sistema istituzionale della Repubblica?

Questa proposta di Grillo di modificare dell’articolo 67 della Costituzione è inquietante. Sembrerebbe fatta sulla scorta di una curiosa voglia di riforme al ribasso. Si lascia intendere che è preferibile distruggere una fondamentale prerogativa parlamentare piuttosto che puntare su una forte moralizzazione pubblica.

È un po’ come dire: invece di spingere i cittadini e i loro rappresentanti sulla misura della Costituzione, riduciamo la Costituzione all’insufficienza civile dei cittadini. Non sarà un errore? La Costituzione deve rispecchiare ciò che siamo oggi, o essere il faro di ciò che dovremmo essere domani? Forse la vera circonvenzione di incapace è un’altra: quella di che vuole restringere le libertà di un intero sistema con la scusa – tutta da dimostrare – che in futuro sarebbe incapace di farne buon uso.

Di fronte alla Costituzione, dicevamo, dovremmo essere modesti, ma nel senso che dobbiamo seguirne il lume, non attenuarlo o spegnerlo perché ci sembra troppo luminoso per i nostri piccoli occhi.