Benito Rosati e i Volontari per forza: lo spirito della Laudato si’ vissuto nel concreto

C’erano anche un vecchio materasso con le molle tutte arrugginite e la carcassa di un frigorifero tra gli oggetti recuperati tra la fitta boscaglia di Colle San Mauro dai “Volontari per forza” guidati da Benito Rosati. Con trent’anni di battaglie sulle spalle, l’ambientalista sembra essersi sintonizzato in anticipo su alcune linee dell’enciclica di papa Francesco e oggi è incuriosito dalle Comunità Laudato si’

Da circa trent’anni Benito Rosati e la sua squadra di volontari ripuliscono dove gli altri sporcano. Sono Volontari per forza che operano laddove le istituzioni e il senso civico non arrivano, offrendo il proprio lavoro per non veder ricoperte da immondizie di ogni genere le zone più belle del nostro territorio.

Talvolta, dice l’infaticabile Benito, «criticandoci anche, con l’accusa di creare disoccupazione o di trarne chissà quale tornaconto personale». Invece, l’opera di questo gruppo di volontari è mossa solo dal desiderio di vedere ed offrire ai turisti un panorama civile e che espone al meglio le proprie bellezze naturalistiche e attrattive, oltre che dallo spirito della cura della casa comune, che dovrebbe muovere ogni abitante del pianeta come ci ha ricordato papa Francesco nell’enciclica Laudato si’.

In ordine di tempo, l’ultima giornata dedicata alla pulizia della nostra città si è svolta sabato scorso sulle ripide pendici di Colle San Mauro, che ospita il meraviglioso eremo dei frati cappuccini, a due passi dal centro storico della città. Uno spettacolo desolante quello trovato: bottiglie, tubi,lattine, sacchi di immondizia, scarti di mobilio, perfino un frigorifero e un materasso con le molle arrugginite ormai diventato tutt’uno con un meraviglioso albero.

Particolarmente complicate ed a tratti pericolose le operazioni di recupero dei grandi oggetti, sollevati lungo le pendici del colle da corde portate appositamente dai volontari: «siamo attrezzati anche per queste cose, abbiamo pinze ed attrezzi per farci spazio tra la boscaglia, in questi anni ne abbiamo viste davvero di tutti colori». Davanti a uno scenario così orribile ci si domanda cosa spinga queste persone a caricare un rifiuto ingombrante in auto, individuare il luogo lontano da occhi indiscreti dove scaricarlo indisturbati e poi tornarsene a casa con la coscienza pulita, magari trovando tempo per riempire le pagine social di insulti indirizzati alle istituzioni, agli immigrati, a chiunque capiti a tiro che possa essere lontanamente accusato di degrado o scarsa valorizzazione della città di Rieti. E dire, che l’Asm da anni offre un servizio gratuito che consente ad ogni cittadino che ne faccia richiesta di ritirare i rifiuti ingombranti direttamente a domicilio, senza neppure spostarsi di casa.

«Il motivo per cui si preferisce sbarazzarsi dell’immondizia in questo modo senza seguire le normali regole del vivere civile?»: sulla risposta Benito Rosati non ha dubbi: «è solo la stupidità delle persone a spingerle a comportarsi così, non c’è altra spiegazione». I Volontari per forza agiscono con pazienza, ritagliandosi nelle faticose giornate di recupero anche momenti allegri e conviviali. A fine lavoro, il materiale raccolto in appositi sacchi viene subito differenziato e predisposto al corretto smaltimento, con l’auspicio che i luoghi ripuliti non ridinventino in tempi brevissimi delle vere e proprie discariche a cielo aperto.