Azione Cattolica: mons. Sigismondi: «l’attività missionaria non è un fatto organizzativo»

«L’attività missionaria non si risolve in un fatto organizzativo, ma nella presa di coscienza di quanto scrive Paolo VI nell’esortazione apostolica ‘Evangelii nuntiandi’: L’annuncio del Vangelo richiede di essere compiuto con coraggio profetico».

Lo ha detto, questa mattina, mons. Gualtiero Sigismondi, assistente generale di Azione Cattolica e vescovo di Foligno, durante l’omelia della Messa che ha presieduto nella basilica di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, a conclusione del convegno nazionale degli assistenti regionali, diocesani, parrocchiali di Ac, Fuci, Meic e Mieac.

«Il primo impegno missionario è la preghiera – ha aggiunto -. La cura della vita interiore è la più importante attività pastorale, quella che apre la strada al Vangelo. La testimonianza personale è poi una via di grande efficacia evangelizzatrice. La comunicazione della fede, ce lo ricorda Papa Francesco citando il suo predecessore Benedetto XVI, avviene non per proselitismo ma per attrazione. L’evangelizzazione inoltre domanda non solo che si propaghi dappertutto il messaggio cristiano ma che penetri nei modi di pensare, nei criteri di giudizio, di comportamento».

Infine, mons. Sigismondi ha augurato agli assistenti di «svolgere il nostro servizio ministeriale con gioiosa agilità» e di sperimentare «la virtù della semplicità».