Azione Cattolica a fianco di una Coop agricola di Illica. Il 4 febbraio la “Festa della pace”

Il “mese della pace” per l’Azione Cattolica diocesana incrocia quest’anno la solidarietà verso le terre terremotate. L’impegno di farsi operatori di pace, nella tradizione dell’associazione, caratterizza il mese di gennaio sulla “scia” della giornata mondiale che lo apre. Solitamente si sposa a un’iniziativa di solidarietà individuata dal centro nazionale per le diverse associazioni diocesane d’Italia: un’azione che va a unirsi alla riflessione e alla sensibilizzazione sul tema della pacifica convivenza e della costruzione di armonia e fraternità.

Ma l’Acr di Rieti quest’anno ha scelto di accantonare l’iniziativa nazionale per concentrarsi sul progetto lanciato dall’associazione diocesana: il sostegno a una piccola cooperativa di allevatori attiva a Illica.

Fra le tante criticità che il terremoto ha creato nei paesi del territorio diocesano colpiti, l’Azione Cattolica reatina ha infatti individuato una particolare situazione su cui concentrare gli sforzi di attenzione. Una attività che la vede sostenuta dalle offerte e dagli aiuti che giungono dalle realtà gemelle di tutta Italia sin dai primi giorni dopo il sisma.

Il progetto è nato dai contatti con la vice presidente di “Coop Agricola Rinascita 78”, una realtà a gestione familiare operante nella piccola frazione di Accumoli, tra le più colpite dal sisma. Lo scopo è quello di aiutare gli allevatori a dare continuità economica al territorio, mantenendo la produzione e superando le forti difficoltà che si incontrano nel nutrire il bestiame.

Nell’iniziativa sono coinvolti anche i fanciulli della fascia più giovane dell’associazione diocesana, poiché resta perfettamente rispettata la tematica proposta dall’itinerario nazionale dell’Acr: quella di essere “Circondati di gioia”. A dare forma al tema c’è la “metafora” annuale del circo: una chiave di lettura che nello specifico del “mese della pace” impegna allo “spettacolo” di un’armonia annunciata, alle “acrobazie” del tessere rapporti di fraternità, al farsi “equilibristi” nel ricercare un mondo in cui sia superato ogni squilibrio vincendo ingiustizie e tensioni.

Tutto converge sul concreto impegno in favore della cooperativa di Illica: un altro piccolo tassello nell’impegno di ricostruzione che la Chiesa locale intende portare avanti con determinazione. In quest’ottica, lo slogan acierrino di questo mese, “Costruiamo la pace”, viene riformulato nell’Acr reatina come “(Ri)Costruiamo la pace”: un gioco sulla sigla “Ri” che richiama al proprio territorio ferito dal sisma e al tempo stesso proietta lo slogan verso l’impegno comune della “ricostruzione”.

In concreto, assieme al percorso di riflessione, l’attività dei gruppi Acr reatini ha visto i ragazzi all’opera nel realizzare ciascuno una casetta sul cui tetto viene scritto un “sogno di pace”. I lavoretti, che alludono anche all’auspicio a ricostruire case, affetti e futuro nelle zone terremotate, verranno raccolti nell’incontro diocesano in cui culminerà il mese della pace: la “Festa della pace” in programma sabato 4 febbraio presso la parrocchia San Giovanni Battista.

Nel complesso parrocchiale del quartiere Campoloniano, in cui è presente la fetta più consistente dei gruppi Acr di Rieti, si raduneranno gli associati delle varie parrocchie assieme ai loro educatori. Dopo un momento di preghiera guidato dall’assistente diocesano don Roberto D’Ammando, si svolgerà un’attività particolare che porterà a colorare un particolare striscione.

Questo diventerà il segno di animazione che vedrà l’indomani una rappresentanza di acierrini realizzare in città una sorta di “flash mob” di pace e solidarietà. E sempre a Rieti verrà proposto alle persone l’acquisto delle “casette” realizzate dai ragazzi. Un ulteriore modo per finanziare il progetto di sostegno alla cooperativa di Illica.