Asili, Sebastiani: «l’assessore Mariantoni dica la verità»

Sfugge ai più, soprattutto ai non addetti ai lavori, ma evidentemente anche all’Assessore Mariantoni, che fa finta di dribblare l’argomento riguardante la privatizzazione degli asili nido, nascondendo i suoi reali obiettivi, dietro la falsa motivazione della modernizzazione e della necessità di adeguare l’attuale gestione alla normativa.

Su quale siano però queste fantomatiche violazioni furbescamente soprassiede. Perché semplicemente non esiste alcuna violazione. Sarebbe come dire che la gestione degli asili nido nel passato, anche recente, sia stata portata avanti in barba alle leggi vigenti. Dovrebbe in tal caso fare pubblica ammenda e rivolgersi alle autorità competenti se a conoscenza di fatti legalmente rilevanti. Oltre a rassegnare le proprie dimissioni per manifesta incapacità politica.

La verità è un’altra e l’assessore “nominato” la conosce meglio di chiunque altro.

Dopo aver tentato fino a ieri di mascherare una volontà politica di questa amministrazione di esternalizzare casa di riposo e asili dietro un fantomatico quanto inesistente diktat della Corte dei Conti, oggi gioca la carta della modernità. Indossando il mantello di paladina della legalità e di pubblico censore, entrambe di petrangeliana memoria.

Non ha il coraggio di confrontarsi in commissione con i consiglieri spalleggiata da qualche esponente di maggioranza, però parla di percorsi condivisi con maggioranza, personale e sindacati. Smentita a più riprese da chi in maggioranza, invece, non solo non ha condiviso tali scelte, ma l’ha addirittura osteggiate.

Dovrebbe dire che vuole svendere le strutture comunali a beneficio di cooperative amiche verso le quali si stanno confezionando bandi su misura che nel frattempo si stanno predisponendo esternamente a suon di migliaia di euro, quando sarebbe stato meno oneroso gestirli internamente visto che nell’era di internet non penso sia così difficile reperirne uno che faccia al caso nostro.

Certo che poi si dovrebbe fare attenzione a non sbagliare nel copiare come in passato è avvenuto. O forse sarebbe il caso di ricordare all’Assessore “non eletta” quello che accaduto nel caso dell’affidamento diretto del servizio nido presso lo spazio famiglia di Quattro Strade.

Provi, dimostrando che le famiglie utenti hanno realmente condiviso le scelte che lei sta portando avanti, a fare un referendum per far sapere alla città cosa realmente queste stesse famiglie pensano dello scempio che la Mariantoni tenta di far passare come il nuovo che avanza.

Chieda perché a Rieti le rette per l’asilo sono esageratamente fuori mercato, e si sentirà rispondere che l’aumento c’è stato da quando governa questa Amministrazione. Che prima non si organizzava la Città Amica dei Bambini, ma l’erba nei giardini intorno alla struttura di Villa Reatina, oggi alta oltre un metro, veniva regolarmente tagliata. Che non si affidavano consulenze a go a go, salvo poi sentirsi rispondere che non è possibile fare manutenzione agli asili per mancanza di risorse.

Che non si elargivano contributi a fantomatiche Associazioni delle “scarpette rosse”, per oltre 60 mila euro, e poi si tagliava in refezione. Si sentirà dire infine che non accadeva che i bambini fossero rispediti al mittente per mancanza di personale a causa di scelte scellerate.

Provi Assessore, provi, e poi scopriremo se lei è la modernità fatta persona o piuttosto quanto di più politicamente ed amministrativamente consunto ci sia in giro.