Artem propone Mozart al Vespasiano

Ancora musica classica per il terzo appuntamento della stagione musicale del teatro Flavio Vespasiano il cui coordinamento artistico è a cura dell’A.R.T.E.M.

Domenica 9 marzo sul palcoscenico del meraviglio teatro reatino sarà l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese diretta dal M° Giancarlo De Lorenzo a cimentarsi in un programma tutto mozartiano di straordinaria bellezza: la Sinfonia concertante Kv 364 e la Sinfonia Kv 504 “Praga”.

Solisti Ettore Pellegrino al violino e Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala di Milano.

I biglietti posso essere acquistati presso il botteghino del Teatro a partire da venerdi 7 e sabato marzo con orario 10-13 e 16-19, domenica 9 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.


 

La Sinfonia concertante Kv 364

La sinfonia concertante per violino, viola e orchestra in Mi bemolle maggiore K 364 (K6 320d) di Wolfgang Amadeus Mozart può a pieno diritto essere considerata un doppio concerto.

Essa viene composta a Salisburgo nel 1779 immediatamente dopo il concerto per due pianoforti e orchestra K 365, anch’esso nella tonalità Mi bemolle maggiore, al ritorno dal viaggio che lo aveva portato da Mannheim e a Parigi.
Il genere concertante era di gran moda in quelle città, soprattutto Mannheim, che potevano vantare il primato in Europa, con orchestre di prima qualità sia per la presenza di virtuosi eccelsi che per ampiezza e affiatamento dell’organico. La complessa dinamica orchestrale della composizione riflette la crescente competenza tecnica dell’orchestra europea di quel periodo ed è stata fortemente influenzata dal cavalier di Saint-George che aveva incontrato a Parigi e il cui Concerto per violino e orchestra n 5 Mozart cita nel movimento finale.

Per tornare alla sinfonia concertante, va rilevato che Mozart non concepisce una struttura nella quale ai solisti vengano riservate ampie possibilità individuali ma piuttosto di creare un dialogo violino e viola e tra questi e l’orchestra. La logica è quella cameristica post haydniana, dove non esiste prevalenza tra i componenti e il cui antagonismo Hermann Abert ben caratterizzerà con le parole “amichevole rivalità”.

Il primo tempo allegro maestoso è una pagina sinfonica. L’andante è invece una pagina lirica in cui l’orchestra ha funzione di accompagnamento dei due strumenti solisti che senza soluzione di continuità alternano e compenetrano temi di soave bellezza e irresistibile poesia. Il presto che conclude la sinfonia concertante è un rondò dal ritmo instancabile e luminoso.

Una curiosità è il fatto che la viola secondo le indicazioni di Mozart dovrebbe essere accordata mezzo tono più in alto del normale, per cui la parte di questo strumento è scritta in Re maggiore. Normalmente però oggi i violisti preferiscono suonare con lo strumento accordato normalmente. Mozart ha avuto inoltre cura di scrivere egli stesso le cadenze, di cui quella del secondo movimento è di incredibile bellezza.

La Sinfonia Kv 504 “Praga”

La Sinfonia n. 38 in Re maggiore K 504, anche conosciuta come Praga, fu composta da Wolfgang Amadeus Mozart a Vienna e ultimata il 6 dicembre 1786. La prima esecuzione dell’opera avvenne a Praga il 19 gennaio 1787, poche settimane dopo la prima assoluta de Le nozze di Figaro.

L’appellativo “di Praga” è stato assegnato in quanto, per molto tempo, si è ritenuto che Mozart avesse composto la sinfonia per il suo primo soggiorno a Praga nel gennaio 1787. Un’altra ipotesi lascia credere che la composizione avvenisse indipendentemente da tale impegno, poiché la sinfonia è datata al 6 dicembre 1786, mentre l’invito a recarsi a Praga a dirigere una ripresa delle Nozze di Figaro arrivò in seguito.

La “Praga” è una sinfonia spumeggiante, di ritmo incalzante, la cui composizione strumentale è colma di sorprendenti modulazioni. Con questa sinfonia Mozart chiude l’epoca dei grandi lavori ispirati al modello haydniano, pone i presupposti alle sue ultime composizioni e determina il modello a cui farà riferimento Beethoven all’inizio del suo sviluppo sinfonico.

Una caratteristica della sinfonia è la mancanza del minuetto, la quale viene attribuita da molti al fatto che a Praga, al contrario di Vienna, venisse preferita ancora la vecchia forma in tre movimenti e quindi il fatto non può essere interpretato come scelta estetica né come un ritorno a vecchi modelli.

La strumentazione prevista è costituita da due flauti, due oboi, due fagotti, due corni, due trombe in Do, timpani e archi.