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Arrivi e partenze “in perfetta letizia” a Fonte Colombo

Un momento di fraternità e commozione quello vissuto domenica mattina a Fonte Colombo, nell’ultima Messa presieduta dal padre guardiano uscente: fra Marino Porcelli, dopo diversi anni, ha concluso infatti il suo servizio alla guida del santuario della Regola

Un momento di fraternità, commozione e naturalmente “perfetta letizia” quello vissuto domenica mattina a Fonte Colombo, nell’ultima Messa presieduta dal padre guardiano uscente: fra Marino Porcelli, dopo diversi anni, ha concluso infatti il suo servizio alla guida del santuario francescano della Regola. Della comunità che custodisce il convento sul Monte Raniero padre Marino era diventato superiore una volta concluso il mandato di ministro provinciale, incarico nel quale era succeduto a padre Aldo La Neve, con cui ora si è dato il cambio: proprio fra Aldo, infatti, assume ora l’ufficio di padre guardiano di Fonte Colombo.

Per quest’ultimo si tratta di un ritorno, 21 anni dopo, al “Sinai francescano”, di cui era stato guardiano negli anni Novanta. Fra Aldo, biblista (in quel periodo fu anche docente di Esegesi all’allora Istituto di Scienze religiose della diocesi), era stato poi eletto alla guida della allora Provincia romana dei Minori, e in questa veste, ha ricordato fra Porcelli, era andato in Mozambico «a riprendermi» conclusa l’esperienza che il francescano laziale aveva svolto in missione nel Paese africano.

Al termine della celebrazione eucaristica domenicale, concelebrata con i nuovi arrivati, il momento dei saluti e dei benvenuti. Un saluto particolare ai sei giovani (due di Lazio-Abruzzo e quattro toscani) che, il giorno prima, avevano indossato il saio francescano, concludendo l’anno da postulanti e diventando così novizi: per loro, l’accompagnamento spirituale verso il santuario de La Verna in Toscana, dove proseguiranno la loro formazione con il noviziato.

Cambio di guardia anche il padre maestro: a formare i postulanti, arriva a Fonte Colombo fra Marco Pulzella, finora a Frascati, che raccoglie il testimone da padre Alessandro Partini, destinato a Roma come parroco di San Francesco a Ripa. Nell’Urbe si trasferisce anche fra Alessandro Mantini, che torna al Policlinico Gemelli per riprendere l’esperienza di cappellano ospedaliero.

Pure la provincia San Francesco Stimmatizzato (quella della Toscana), che assieme a quella di San Bonaventura (Lazio e Abruzzo) condivide a Fonte Colombo il postulato interprovinciale, ha disposto l’avvicendamento per il proprio frate “distaccato” al santuario reatino: il saluto, dunque, anche per fra Francesco Bartoli, che torna nella sua terra toscana (è destinato a Pisa per l’animazione vocazionale), dalla quale arriva a rimpiazzarlo fra Luca Toscano come vice maestro ed economo del convento.

Fra gli altri avvicendamenti decisi dal definitorio nella composizione delle nuove famiglie dei religiosi, lo spostamento, dentro la valle reatina, di padre Stefano Sarro, che giunge a Fonte Colombo – proseguirà qui la sua attività di lancio di una pastorale giovanile francescana in Valle Santa – lasciando il convento di Greccio, dandosi il cambio con padre Cristoforo Avanzi, che passa alla comunità grecciana e da lì continua a seguire come rettore il santuario mariano di Ponticelli in Sabina. Rimangono invece nella fraternità di Fonte Colombo i frati Giuseppe Frasca, che prosegue l’impegno di parroco a Fassinoro e dintorni, e Mario Cannucciari. In arrivo anche, dal convento abruzzese di Orsogna, un altro frate, Domenico Di Battista.

Il gesto simbolico di consegna del timbro del santuario a padre La Neve, a fine Messa, ha segnato il saluto di padre Porcelli, diretto al convento di Valmontone, dove è partita un’esperienza di accoglienza di diverse forme di povertà e fragilità: qui continuerà a seguire i propri impegni, nella provincia minoritica, quale vice responsabile del Progetto RIPA (Rinascere Insieme Per Amore), animatore provinciale GPIC (Giustizia, pace e integrità del creato) e coordinatore del progetto «Laudato si’».

Ad accompagnare chi parte e chi arriva, la preghiera e l’affetto dei tanti amici che frequentano il santuario, in primis i terziari francescani che compongono la fraternità Ofs “Il portico di Salomone”, e di tutti coloro che, in questa terra reatina benedetta da san Francesco, trovano nei suoi minores una voce amica e una guida sicura.