Armenia: il futuro di un genocidio negato

Nell’ambito del progetto culturale “Armenia. Un Paese da (ri)scoprire” si sono conclusi con un bilancio positivo i lavori del convegno “Il futuro di un genocidio negato” organizzato dalla dott.ssa Metaksya Vanoyan, armena residente a Rieti, in collaborazione con lo studio foto-video “Blow Up” di Enrico Meloccaro e con il patrocinio del Comune di Rieti e dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, nei giorni 6 e 7 maggio scorso nella Biblioteca Paroniana.

Il convegno, dedicato alla storia e alla cultura dell’Armenia e con particolare attenzione alla memoria del Metz Yeghern, il Grande Male, primo genocidio del secolo scorso (commemorato il 24 aprile), ha visto come protagonisti importanti figure istituzionali ed intellettuali. Il convegno è stato aperto dall’Assessore alla cultura Gianfranco Formichetti e dal Console della Repubblica d’Armenia Boris Sahakyan. In particolare, l’Assessore Formichetti ha sottolineato l’importanza dell’evento e dei suoi contenuti per la città di Rieti e il Console della Repubblica d’Armenia, congratulandosi con gli organizzatori a sua volta, ha puntualizzato che più della cooperazione politica ed economica è importante la collaborazione culturale tra i due Paesi, per rafforzare gli ottimi rapporti già esistenti.

A seguire, la dott.ssa Metaksya Vanoyan ha illustrato la storia, la geografia e la cultura, in particolare l’architettura dell’Armenia arricchendo la sua relazione con una vasta carrellata di fotografie scattate dal fotografo Enrico Meloccaro.

Tra i relatori spiccava Antonia Arslan, scrittrice di origini armene ed autrice della saga autobiografica “La Masseria delle Allodole” (10 edizioni in 20 lingue), giunta a Rieti dagli Stati Uniti insieme alla collega Siobhan Nash-Marshall, professoressa di filosofia al Manhattanville college di NY che hanno tenuto un’interessante conversazione su “I genocidi del ventesimo secolo nella letteratura: il caso armeno”, citando le opere più significative già pubblicate e annunciando le nuove uscite.

Un importante contributo ha apportato Carla Di Veroli, Assessore alle politiche culturali del Municipio XI di Roma, di origine ebrea, con la sua attenta osservazione sulle “Analogie tra il Metz Yeghern e la Shoah”.

Di grande interesse è stato il conclusivo intervento di Ileana Tozzi, direttore del Museo dei Beni Ecclesiastici di Rieti, sui “Legami culturali tra l’Armenia e l’Italia”, rivelando tra l’altro la tradizione orale che attribuisce fondazione armena al paese di Castelnuovo di Farfa, sorto al tempo dell’incastellamento altomedievale.

Infine un tocco entusiasmante con l’intervento di Stefano Meloccaro, giornalista di Sky Sport, su “Armenia. Vocazione sportiva di un popolo” che ha rivelato all’attento, numeroso pubblico le origini armene di molti sportivi famosi come Yuri Djorkaeff e Andre Agassi.

Nell’ambito del convegno sono stati proiettati i film “Mayrig” di Henri Verneuil e “Vodka Lemon” di Haner Saleem ed il documentario storico “Grida dal silenzio” di Valeria Parisi, tutti e tre introdotti e commentati dallo scrittore e redattore de “Il Voce del Ribelle”, recensionista di cinema e appassionato della storia armena.

È stato inaugurato uno scaffale multiculturale presso la Biblioteca Paroniana di Rieti già fornito di numerosi volumi tra cui tutti i libri della scrittrice Antonia Arslan che l’autrice ha autografato con grande sollecitudine.

L’inaugurazione della mostra fotografica “Armenia. Un Paese da (ri)scoprire” del fotografo Enrico Meloccaro, allestito nel chiostro della Biblioteca Paroniana di Rieti, si è rivelato uno degli eventi più attesi e più visitati. È stato altamente apprezzato l’impegno del fotografo e sono arrivati diversi suggerimenti sulla possibilità di riproporre la mostra in altre città italiane. In particolare Antonia Arslan si è mostrata molto interessata a replicare la mostra a Padova dove sarà possibile esporre un maggior numero di fotografie.

La mostra rimarrà aperta ai visitatori da lunedì a venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19. Per i gruppi numerosi è possibile prenotare una visita guidata presso lo studio foto-video Blow Up.

Questa prima edizione reatina, decisamente proficua, promette di non essere l’ultima. Infatti, in previsione del cinquecentesimo anniversario della stampa armena (ricordiamo che il primo libro in lingua armena fu stampato nel 1512 a Venezia) la dott.ssa Metaksya Vanoyan si è impegnata a dedicare il prossimo evento alla scrittura, in accordo con l’Assessore Formichetti e la dott.ssa Carla Moroni, responsabile per il Fondo antico. L’idea è nata soprattutto dopo la visita del Console Boris Sahakyan dei ricchi depositi della Biblioteca, sotto la sapiente guida della dott.ssa Moroni. Considerando che l’arte dei manoscritti è una delle più diffuse in Armenia, l’occasione è più che opportuna per lanciare il prossimo incontro.

Ricordiamo inoltre che nella libreria “Gulliver” di Rieti (sita in via Roma 61) è in corso la mostra fotografica per beneficenza “L’Armenia attraverso i sorrisi e i paesaggi” del fotografo Enrico Meloccaro. La mostra fa parte di una vasta rete di beneficenza operativa negli USA, Canada e Armenia (coordinata dalla regista armena-canadese Araz Artinian). Il ricavato della vendita delle fotografie sarà impiegato per le cure di un gruppo di bambini di alcuni orfanotrofi armeni che hanno necessità di un apparecchio acustico.

Tutte le fotografie e le cartoline riguardano l’Armenia: storia, architettura, paesaggio e anche alcuni ritratti di bambini dell’orfanotrofio di Nor Kharberd di Gyumri. (I formati disponibili sono 20 x 30 al costo di euro 10 e 30 x 40 al costo di euro 30, cartoline 10 x 15 al costo di 3 euro, altri formati su richiesta). Naturalmente è possibile fare anche una donazione libera (e anonima) sia direttamente in libreria (nell’apposita cassettina vicino il bancone), sia nello studio foto-video “Blow Up” di Enrico Meloccaro che si trova in via della Verdura, 53 a Rieti.

La mostra resterà attiva almeno fino alla fine di maggio e potrà essere visitata tutti i giorni, domenica compresa, dalle 9 alle 20.