Amatrice

AreaZomia: un’installazione modulare permanente di Lucia Novelli conclude il Festival IlluminAmatrice

L’edizione 2020 del Festival IlluminAmatrice si conclude domenica 27 settembre con l’inaugurazione di un’installazione modulare permanente di Lucia Novelli nel Parco del Villaggio Lo Scoiattolo

L’edizione 2020 del Festival IlluminAmatrice si conclude domenica 27 settembre (ore 11.30) con l’inaugurazione di un’installazione modulare permanente di Lucia Novelli nel Parco del Villaggio Lo Scoiattolo, loc. Ponte Tre Occhi, ad Amatrice.

Oltre quattro anni dopo il sisma che ha cancellato borghi, paesi, città dell’Appennino, “AreaZomia” – questo il titolo dell’opera – è insieme metafora e auspicio, un intervento che interpreta la legittima attesa di una ricostruzione di case e di comunità che ancora tarda ad attuarsi; un’opera che si innesta sul confine mutevole tra selvatico e domesticato, che parla di due valori compatibili ma soprattutto, secondo l’artista, non negoziabili: la libertà – di restare e di tornare – e il diritto al nido per ogni creatura.

Con una sua personalissima estensione del termine asiatico “Zomia” (gente di montagna), l’artista lo adatta qui per indicare quegli abitanti delle terre alte (come lei) che i cittadini considerano simbolicamente “non domesticabili” – ovvero testardi – per la loro ostinata insistenza a vivere in luoghi tanto belli, sì, ma altrettanto difficili, in un rapporto stretto – e, aggiunge lei, rispettoso – con una natura selvatica e ostile, che non fa sconti e non regala alcunché.

In uno di questi luoghi, ad Amatrice, la Novelli realizza questo intervento site specific, un’opera permanente che abita nel bosco e che ha anche l’ambizione di fungere da riparo per piccole creature. Il materiale impiegato è totalmente riciclato: pezzi di rami secchi, frammenti di oggetti desueti del quotidiano, pezzi di vecchi mobili. Tutti rigorosamente trovati (o ricevuti in dono) in quelle terre alte in cui l’artista stessa vive e che a queste terre restituisce sotto forma di un’opera che si compie definitivamente soltanto nel dialogo e nell’interazione con l’ambiente circostante e nel rapporto con le creature più fragili che lo abitano. Un lavoro che vuol essere un tributo alle genti resilienti e coraggiose di queste terre, tenaci come la natura che le circonda.

Il tema del rifugio è un elemento ricorrente nel lavoro della Novelli: nel 2017 per la rassegna Hortus|Horti ha realizzato “Welcome” trasformando vecchie sedie e tavoli in inno all’accoglienza del viandante, del pellegrino, del forestiero.

Abruzzese di nascita, Lucia Novelli si è presto trasferita a Milano dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera e in seguito Conservazione di Beni Artistici presso l’Università degli Studi di Parma, oltre a corsi formativi di grafica, decorazione, comunicazione visiva e disegno per tessuti. Ha collaborato con grandi aziende (Pierrel, FM Comunicazioni, Mondadori) e successivamente, per la preparazione stilistica di linee, con Zucchi, Magnolia, Malerba, Pink Drake, Benetton, Bellia. Dopo un periodo molto difficile della sua vita personale, nel 1998 ha deciso di dedicarsi esclusivamente all’arte. Da qualche anno è tornata a vivere tra i boschi e il verde delle valli in provincia di Rieti.

A cura di Monnalisa Salvati.

Testo critico Barbara Pavan.

Ingresso gratuito (spazio all’aperto che garantisce il rispetto di tutte le norme anti COVID19).

Info: mob.327 493 4187 – e-mail lucianovelli.artista@gmail.com