Sabina Universitas

Apicoltura in montagna: buon successo per il primo convegno nazionale a Rieti

Grande successo di pubblico a Rieti per il Primo Convegno Nazionale di Apicoltura Montana, ospitato presso il polo universitario della Sabina Universitas lo scorso 25 ottobre.

Grande successo di pubblico a Rieti per il Primo Convegno Nazionale di Apicoltura Montana, ospitato presso il polo universitario della Sabina Universitas lo scorso 25 ottobre.

L’evento, organizzato dal corso di laurea in Scienze della Montagna dell’università degli Studi della Tuscia insieme all’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana, l’O.d.V. Gruppo Api Sparse e l’Associazione Apicoltori Alto Lazio è stato così ben accolto in Appennino da trovare numerosi patrocini: Comune di Rieti, Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, Parco Naturale Regionale “Montagne della Duchessa”, Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia, Polo Scientifico Museale Nazzano – Museo del Fiume, Associazione italiana di Apiterapia, Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Rieti.

Pochi minuti dopo le ore 9.30, calcio d’inizio della conferenza, l’aula magna di Via A. M. Ricci 35/A era già gremita di spettatori. Numerosi gli interventi condotti da relatori esperti, che si sono susseguiti fino alle 17 analizzando studi scientifici e prospettive del settore. Molto apprezzate dal pubblico anche le mostre entomologico-botaniche allestite nell’atrio dell’aula magna.

Sicuramente il convegno è stato un evento stimolante dal punto di vista scientifico e anche sociale dato il coinvolgimento di professionisti, scuole ed apicoltori” – racconta entusiasta Giordana Armati, studentessa di Scienze della Montagna e parte del team organizzativo del Gruppo Api Sparse – “Da alcuni partecipanti ho ricevuto commenti positivi poiché gli interventi erano interessanti ed utili. Molto bello vedere una platea così eterogenea sia per età che per formazione!”

Il 26 ottobre si sono invece svolte tre sessioni tematiche aperte al pubblico sul tema “Api, ambiente e benessere. Come agire.”, spaziando dall’importanza della biodiversità nel mondo delle api al significato pedagogico dell’apicoltura e all’apiterapia. Grande presenza di pubblico anche in questa seconda giornata, molti gli studenti liceali ed universitari partecipanti “ad eccezione della sessione dedicata all’apiterapia” – dicono gli organizzatori – “probabilmente perché ancora poco conosciuta o perché poco pubblicizzata tra gli studenti di infermieristica che ci aspettavamo tra i principali interessati”.

Insomma un evento che, un po’ come il miele, è piaciuto a grandi e piccini, esperti e curiosi.

Di fronte a queste conclusioni positive ci si può attendere una seconda edizione?

Certamente, inizieremo a breve a lavorare ad una seconda edizione” – conferma Giordana Armati– “non solo ma abbiamo in programma insieme al prof. Schirone (presidente del corso di laurea in Scienze della Montagna, ndr) di creare un tavolo permanente sull’’apicoltura montana e sviluppare maggiormente le tematiche affrontate durante il convegno sia attraverso incontri formativi che magari attraverso l’avvio di progetti scientifici”.

Tanti dunque i propositi nati da questa prima assoluta in Appennino, un evento non facile da organizzare secondo le parole di Emanuela Ferretti, Presidente del Gruppo Api Sparse, ”questi 2 giorni assolutamente impegnativi di convegno hanno alle spalle mesi e mesi di lavoro e vorrei ringraziare la professionalità e l’entusiasmo mostrato da tutti gli organizzatori e relatori. Sicuramente non è stato  facile lavorare con così tanti stakeholders e sicuramente sarà necessaria un’analisi delle cose che hanno funzionato e delle cose su cui lavorare meglio per la prossima edizione ma, come dico sempre ai miei studenti, solo chi cucina sporca le pentole!”