Antonio Cicchetti e i giustizieri della notte

Un presunto “giustiziere della notte” se n’è andato da Rieti. In compagnia dell’indifferenza generale piuttosto che del rimpianto secondo quanto avrebbe, forse, desiderato.

I maligni insistono sul fatto che non sarebbe questa la prima volta nel corso dei vari avvicendamenti che, per ragioni di servizio, ha dovuto affrontare .

Probabilmente indispettito da tanta noncuranza, il Nostro ha deciso di affidare ad una sorta di “memoriale” il ricordo delle proprie mirabolanti gesta in virtù delle quali si è intestato, d’impeto, il merito di aver lasciato una “città migliore” e di aver “scardinato il sistema Rieti”.

Nell’incauta celebrazione di se stesso ha dimenticato, però, di dire che lascia a chi rimane l’onere di dimostrare la fondatezza dei suoi teoremi giudiziari e, forse, qualche debito al Comune che dovrà rifondere le spese legali agli imputati, se e quando dovessero essere assolti.

Rieti, di certo, non è parte di nessun “sistema” criminale né ne ha prodotto alcuno in via autonoma. E i cittadini che la abitano partecipano degli stessi pregi e difetti degli altri Italiani. È per questo che non si sentono “migliorati” dopo cotanta, missionaria e redentrice presenza!