Andiamo a rivedere le stelle

Noi siamo figli delle stelle, figli della notte che, ci gira intorno”.

Così cantava il bravo, quanto dimenticato, Alan Sorrenti nel lontano 1977.E nonostante siano passati ben 38 anni, questo brano non può che non essere ricordato dalla collettività.La motivazione principale potrebbe essere quella del suo significato più palese, ossia quello del paragone tra l’uomo e stelle.

L’essere umano fin dal principio della storia è stato sempre affascinato da quei misteriosi puntini che sovrastano il cielo. Sin dall’età della pietra lo stupore e l’incredulità di fronte a quei misteriosi fasci di luce risulta lampante. Ne sono la dimostrazione, ad esempio, le numerose incisioni rupestri che ancora oggi è possibile ammirare in varie parti del mondo.

Andando avanti col tempo e spostandoci all’età precristiana, le apparizioni delle comete, erano un avvenimento piuttosto raro, ma quando si verificava era considerato un cattivo presagio, che suscitava sempre apprensioni e angosce.

Nella tradizione popolare cristiana, invece, esse hanno assunto una valenza positiva: basti pensare alla Stella di Betlemme tradizionalmente considerata una cometa, che si ritiene abbia guidato i re magi sino a Betlemme, dove sarebbe nato  Gesù.

Ovviamente, la valenza della visione delle stelle nel corso del tempo ha, se così’ si può dire, esteso la sua caratterizzazione anche a una visione più romantica e romanzata.

Molte sono le persone che magari, durante un’afosa notte estiva, esprimono desideri guardandole, in particolare durante la notte di San Lorenzo.

Ovviamente esse nel corso del tempo sono divenute, oltre che un fenomeno di cultura di massa, anche un valido esempio di commemorazione. Un esempio lampante è nel film Disney del 1994, “Il re leone” in cui l’orfano Simba, vedendole brillare, chiede cosa siano, ricevendo come risposta: “I grandi re del passato ci guardano da quelle stelle. Perciò quando ti senti solo, ricordati che quei re saranno sempre lì per guidarti. E ci sarò anche io.”

Ultimamente gli italiani, e il mondo intero, hanno guardato con fascino e forse con un pizzico d’invidia, le gesta dell’astronauta Samantha Cristoforetti, durante il suo soggiorno di 200 giorni nello spazio, per un’avventura che pare altamente impossibile da intraprendere e da emulare.

Anche a Rieti, e per la precisione al Monte Terminillo sarà possibile, nei limiti consentiti, fare un’esperienza di questo genere.

Il 7 luglio si terrà lo “Star Party”, evento realizzato dall’Informagiovani di Rieti, in cui sarà possibile intrattenere una chiacchierata astrale con esperti, e che permetterà ai, si spera numerosi, partecipanti di poter osservare più da vicino le stelle, riuscendo per una volta a coglierne il piano più tecnico, oltre che quello emozionale.