Ambiente, Ubertini: «Questione etica ed estetica»

«Quando sono stato coinvolto da David Fabrizi e da Piero D’Orazi in questa iniziativa molto importante sono stato preso da particolare entusiasmo, per il semplice fatto che la società contemporanea sempre meno dedica tempo alla riflessione su questi temi, distratta da un modernismo efficentista che la porta a trascurare i valori del bene e della bellezza».

Lo ha detto Carlo Ubertini, assessore all’Ambiente del Comune di Rieti, durante durante il primo dei quattro convegni dedicati alla “Percezione consapevole di ambienti e spazi significativi” organizzati dal Fai di Rieti e da «Frontiera».

«I temi che si agitano da questi incontri sono sostanzialmente tre – ha aggiunto l’assessore – percepiti come sostanzialmente intercambiabili, mentre hanno le loro differenze: il territorio, l’ambiente, il paesaggio. Vengono confusi, sovrapposti, accostati, ma presentano distinzioni particolari. “Territorio” indica il possesso di una terra: ha una valenza politica, giurisdizionale. “Ambiente” rimanda al piano naturale, alla concezione ecologica. “Paesaggio” evoca la questione estetica».

«Io mi spingerei da dire che la concezione moderna dell’ambiente li riassume tutti» ha proseguito Ubertini. «Perché l’ambiente è una disciplina di frontiera (e uso il termine non a caso in onore del settimanale): in epoca post-moderna non esistono più le divisioni di ieri: secche, disciplinari, settoriali. L’ambiente mantiene ancora la dimensione scientifica, ecologica, ma oggi si affaccia prepotentemente la questione etica ed estetica. Ecco la frontiera tra la questione umanistica e quella scientifica. Sono dimensioni indissociabili».

«Il Fai – ha riconosciuto l’assessore – si incarica di esaltare il valore della bellezza; «Frontiera», come organo della diocesi – e qui abbiamo anche la presenza autorevole di don Valerio Shango – si incarica di esaltare la bellezza dei valori, non ultimo quello ambientale, del creato. La bellezza esprime una domanda di senso, di significato. L’iniziativa proposta dal Fai e da «Frontiera» sembra rivolgersi alla bellezza per focalizzare valori che non siano solo “l’utile”, “l’efficienza”, ma che abbiano una dimensione spirituale».