Amatrice, un patrimonio distrutto

Entrata a far parte dei “borghi più belli d’Italia” nel 2015, Amatrice ha perso quasi completamente il centro storico e il patrimonio storico–artistico nel sisma del 24 agosto scorso.

I carabinieri del Comando Tutela patrimonio dei beni colpiti hanno compilato e pubblicato la lista dei beni lesionati o totalmente distrutti dal sisma: sono crollate le Basiliche di San Francesco e di Sant’Agostino, le Chiese di San Giovanni, Sant’Agnese, Santa Maria del Suffragio, di San Giuseppe, Sant’Emidio, la Chiesa del Crocifisso e la Biblioteca comunale.

Sono altresì crollati il Museo Civico, l’Archivio Comunale, distrutto anche l’Arco di San Francesco. Danneggiate gravemente sono la Porta Romana, la Porta Ascolana e la Torre Civica, storico simbolo delle libertà comunali, unica in tutta la valle del Tronto. Nella chiesa di Sant’Agostino, costruita nel 1428 in pietra arenaria, il tetto e il rosone sono scomparsi.

Il Museo Civico “Cola Filotesio” ospitava le croci processionali di Pinaco–Arafranca e Preta del XV secolo, le due statue lignee, già posizionate sulla facciata della chiesa di San Giovanni, e il reliquiario della Madonna di Filetta, estrat- to intatto dalle macerie.

La Torre Civica del XIII secolo, con l’orologio in cima, è diventato il simbolo della tragedia con le lancette ferme all’ora del sisma. La Basilica di San Francesco è stata devastata, gli affreschi trecenteschi danneggiati e il Giudizio Universale è andato completamente perduto. Incerto il destino delle due opere del grande pittore Cola dell’Amatrice, amico di Raffaello Sanzio, due tavole con Giovanni Evangelista e Maddalena e con i Santi Pietro e Paolo, collocate nel circolo culturale Nicola Filotesio.

Tra le prime misure che verranno prese, secondo le direttive del 2015 in casi di danni per calamità naturali, c’è la copertura dei beni per evitare ulteriori danneggiamenti e la messa in sicurezza delle macerie che costituiscono il futuro materiale indispensabile per la ricostruzione.