Amatrice, “Don Minozzi” al cuore della ricostruzione. Firmato l’accordo programmatico

Sarà l’area dell’Istituto “Don Minozzi” il cuore della nuova Amatrice. È stato infatti firmato l’accordo tra l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, la Chiesa di Rieti, il Commissario Straordinario per la Ricostruzione, i ministeri per i Beni Culturali e l’Istruzione, la Regione Lazio e il Comune di Amatrice «per il recupero, il restauro e la rifunzionalizzazione del complesso monumentale» che sorge a pochi passi dal centro storico del paese devastato dai terremoti del 2016.

La “regia” dell’operazione è stata affidata dai padri del Don Minozzi, proprietari del complesso, alla diocesi di Rieti: «il protocollo che abbiamo firmato – ha spiegato il vescovo Domenicosancisce la condivisione di un progetto comune di recupero di un’area decisiva per la rinascita di Amatrice».

L’intento è infatti quello collocare nell’area strutture importanti come la “Casa del Futuro”, un polo attraverso il quale la diocesi intende realizzare tre scopi connessi: assicurare accoglienza e ospitalità, soprattutto ai giovani; dare vita a un centro di cultura, di studio e formazione legato ai valori dell’enciclica Laudato si’ ; avviare un centro di valorizzazione delle risorse del territorio legate alla produzione agroalimentare. Un progetto complesso, che la diocesi sta portando avanti in collaborazione con Slow Food per avvalersi della competenza in materia dell’associazione guidata da Carlo Petrini e per inserire la “Casa del Futuro” in una più vasta rete di comunità.

Gli spazi del “Don Minozzi” andranno inoltre ad ospitare uffici della pubblica amministrazione e un Museo della Memoria, grazie al quale sarà possibile far tornare ad Amatrice le opere d’arte messe in salvo dal disastro, ma che al momento sono custodite lontano dal paese. «Lo studio dell’architetto Stefano Boeri è già al lavoro per una lettura e una definizione complessiva dell’area – spiega mons Pompili – poi si lavorerà sui dettagli delle singole opere previste».

«Aver messo intorno al tavolo tutti gli enti coinvolti e aver raggiunto l’accordo sulla procedura da utilizzare per il recupero strutturale del don Minozzi ci consente di guadagnare tempo e iniziare con più speditezza i lavori» ha spiegato da parte sua il commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli. «L’accordo di programma riconosce, infatti, il ripristino del complesso monumentale amatriciano, come “urgente, indifferibile e prioritario nell’ambito degli interventi di ricostruzione privata”». Il complesso monumentale dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, che ha rappresentato per Amatrice un polo di attrazione e un motore “sociale”, si prepara dunque costituire il fulcro della rinascita culturale, sociale ed economica di Amatrice.