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Allagamenti piana, Coldiretti Rieti chiede alla Regione l’apertura di un tavolo istituzionale

A seguito dell’incontro avuto con i vertici di Erg, la società che gestisce la diga del Turano, in merito agli allagamento della Piana Reatina, Coldiretti Rieti chiede alla Regione Lazio la convocazione urgente di un Tavolo istituzionale, che coordini le attività e dia prospettive al territorio

A seguito dell’incontro avuto con i vertici di Erg, la società che gestisce la diga del Turano, in merito agli allagamento della Piana Reatina, Coldiretti Rieti chiede alla Regione Lazio la convocazione urgente di un Tavolo istituzionale, che coordini le attività e dia prospettive al territorio.

La richiesta è stata inviata all’assessore regionale ai Lavori pubblici e Tutela del territorio, Mauro Alessandri.

«Nell’incontro che abbiamo chiesto ai vertici di Erg – spiega il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – e che si è svolto nei giorni scorsi, abbiamo affrontato con la società le criticità dell’areale. Intendiamo intraprendere con loro un percorso di condivisone nell’ambito delle azioni portate avanti dalle istituzioni e riteniamo, dunque, che l’attivazione di un tavolo di confronto da parte della Regione Lazio, sia la soluzione migliore per lavorare insieme nell’interesse del territorio sotto un’unica cabina di regia. Per questo abbiamo subito inviato la richiesta della convocazione urgente di un Tavolo istituzionale all’assessore regionale alla Tutela del Territorio, Mauro Alessandri, e lo ringraziamo per l’attenzione che ha sempre riservato alla problematica».

La situazione nella Piana Reatina a causa degli allagamenti resta drammatica e i danni sono ingenti sia per le aziende agricole che per i piccoli produttori. Secondo una stima realizzata da Coldiretti Rieti si tratta di un milione e mezzo di mancato reddito con oltre 600 ettari di terreno agricolo interessati dei quali 350 coltivati a cereali e 250 a erba medica.

«Quello che abbiamo avuto con Erg è stato un confronto costruttivo – conclude Risolo – abbiamo raccolto dalla società la disponibilità a revisionare i capitolati che disciplinano la gestione della diga e anche rassicurazioni sul percorso da costruire insieme, affinché quello che è accaduto non si verifichi più in futuro. Riteniamo che si siano aperte delle prospettive progettuali interessanti per tutelare e restituire dignità al territorio. Un percorso che passa attraverso un dibattito sulla sostenibilità ambientale e sulla sicurezza».​